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il riscatto

La "settimana intensa" di Spinazzola: da ceduto a migliore in campo a Marassi

L'esterno: "Io sarei rotto? Ho giocato in grandi club e in Nazionale: erano tutti matti? Tornato a Roma ho detto 'piacere' come fossi uno nuovo"

L'esultanza di Spinazzola dopo aver propiziato il raddoppio, di LaPresse

L'esultanza di Spinazzola dopo aver propiziato il raddoppio, di LaPresse

20 Gennaio 2020 - 11:19

Avevano ironizzato i social, sulla faccia serissima, glaciale, che aveva Leonardo Spinazzola quando è sbarcato a Milano per fare le visite mediche: sono passati cinque giorni, sembra una vita. Nelle foto che girano oggi, Spinazzola se la ride, e anche tanto: merito di Fonseca, che dopo aver provato Cetin e Bruno Peres per fronteggiare l'emergenza terzini, ha deciso di risolvere due problemi in un colpo solo, quello di sostituire lo squalificato Kolarov e quello di motivare nuovamente Spinazzola, a cui pochi giorni fa era stato detto che sarebbe stato ceduto all'Inter, a titolo definitivo.

Il tecnico portoghese aveva annunciato già nella conferenza della vigilia che il giocatore che era stato inserito nello scambio con Politano sarebbe partito dal primo minuto a Marassi, ieri pomeriggio, prima della gara, il ds giallorosso Petrachi ci ha messo il carico, spiegando la genesi dell'affare poi saltato: la Roma è andata a informarsi sulla situazione Politano, è stata la dirigenza interista a chiedere l'inserimento nell'affare del laterale umbro, che fino a quel momento non era certo stato messo sul mercato. Non giocava titolare dal 12 dicembre Spinazzola, ultima del girone di Europa League contro il Wolfsberger, in campionato bisogna andare indietro fino a Roma-Napoli del 2 novembre, quando peraltro partì a destra, al posto di Florenzi.

Si trova meglio sulla fascia sinistra l'ex juventino, pur essendo un destro naturale, eredità forse dei suoi lunghi trascorsi giovanili (e non solo) da esterno d'attacco, quando poteva rientrare per il tiro sul piede forte: ieri, a Marassi, ha fatto vedere cosa può fare quando è in forma, e in condizioni di rendere al meglio. «Lasciamo parlare il campo. Grande vittoria. Grande prestazione», ha scritto ieri sera su Instagram, dopo aver fatto il giro delle tv, come si conviene al protagonista di giornata: il 2-0 - autorete del capitano rossoblù Biraschi, romano, romanista e cresciuto nel Pomezia - è stato propiziato da un suo cross, con il sinistro.

Con il destro aveva messo in mezzo il (magnifico) pallone che Dzeko non è riuscito ad angolare, e non solo quello. «È stata una settimana intensa - ha risposto a Sky, quando gli hanno chiesto della sua settimana particolare - volevo giocare una grande partita e volevo vincere. Adesso pensiamo alla Juve, poi c'è il derby. È una settimana importante per noi. Vogliamo tutti aiutare al 100% la squadra, sono soddisfatto». L'Inter, per far saltare l'affare, almeno nella formula che era stata concordata con la Roma, ha lasciato intendere di non essere del tutto convinto delle sue condizioni fisiche. «Io sto bene, è una follia - ha risposto Spinazzola a fine partita - sono un giocatore della Nazionale, mi sembra una follia che qualcuno dica che sia rotto. Oggi (ieri, ndr) ho corso tanto, mi sono allenato anche a Milano da solo, e appena rientrato a Roma mi sono subito allenato. Sono alla Roma e penso solo a questa settimana. È fondamentale per tutti noi, affrontiamo giocatori fortissimi».

La settimana della moda

Gli viene chiesto se qualcuno lo ha deluso, lui non si esprime: la sua (prima) rivincita se l'è presa sul campo. «Il direttore sportivo ha parlato, io non voglio dire altro. Penso alla Roma e a me stesso, abbiamo tutto e dobbiamo solo ringraziare». La battuta migliore, sul suo viaggio a Milano, l'ha fatta a Roma Tv: «C'era la settimana della moda a Milano, ho passato tre giorni a vedere quella». E ancora: «Quando sono tornato a Roma ho realizzato che non son questi problemi, ho letto i messaggi dei tifosi sui social, li ringrazio. Sono stati tre giorni intensi, sono tornato pieno di rabbia, dopo quello che mi hanno detto, che ero rotto, che ero difettoso. Ho giocato alla Juve, all'Atalanta, in Nazionale: i medici, i dirigenti e i presidenti sono tutti incompetenti? Sono sereno anche di testa, mi ha dato una grossa carica. I compagni? Ho scherzato con loro quando sono tornato, mi sono ripresentato, ho detto "piacere" e tutti mi hanno dato il benvenuto come nuovo giocatore. Mi faccio voler bene da tutti, sono sempre allegro e educato, non rispondo mai male a nessuno, sono amico di tutti. Tutti tengono a me e tutti ci tenevano che facessi una grande partita».

L'ha fatta, talmente bella da meritarsi il meme de "Gli Autogol": Messi perplesso, con la didascalia: «Quando sei interista e vedi giocare 90 minuti a Spinazzola». Tra gli oltre 115.000 cuoricini di apprezzamento, anche quello di Matteo Politano, un altro che avrà esultato per la vittoria della Roma a Marassi, un altro che ha vissuto una settimana molto particolare, e che capirà benissimo la rabbia di Spinazzola. Tanto da mettere "like" (come tanti altri calciatori) anche al suo post di cui sopra, «lasciamo parlare il campo». Non è detto che i due non possano dirselo anche di persona, magari nello stesso spogliatoio.

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