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il ritiro

Oggi la Roma torna in campo: tra i convocati meno della metà sono sicuri di restare

A Trigoria prende il via la nuova stagione della squadra giallorossa guidata dal nuovo allenatore Paulo Fonseca, che ieri è stato presentato ufficialmente

, di LaPresse

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09 Luglio 2019 - 07:30

Finalmente, a ravvivare un'estate calda, lunga e (per ora) avvilente, da stamattina rivedremo (per ora solo attraverso Roma Tv, ma non si può avere tutto dalla vita) qualche giocatore vestito di giallorosso correre dietro a un pallone per calciarlo in porta. Ma sarà in ogni caso una partenza lentissima. Perché la particolare vicenda della tardiva squalifica del Milan, con il triplice cambio di programma legato al ritiro prestagionale, e la curiosa scansione degli avvenimenti alla Roma, con un ds che si è dovuto nascondere per diverse settimane, quel doppio clamoroso e rumoroso divorzio con i capitani degli ultimi vent'anni, e un allenatore ufficializzato solo dopo diversi altri corteggiamenti andati a vuoto, ha fatto prendere una piega quasi paradossale all'organizzazione di questi primi giorni di lavoro. E se è vero che da oggi si va in campo, è altrettanto vero che la maggior parte dei giocatori che da stamattina alle 9 avranno a che fare col fischietto e con i metodi di lavoro di Fonseca, presto lascerà Trigoria senza dispensare troppi sorrisi.

Intanto il programma è cambiato nuovamente proprio ieri. Oggi niente doppia seduta, ma solo un allenamento di mattina, col fresco delle 9. Il motivo non è stato specificato. Qualche maligno pensa che Fonseca non sia tanto entusiasta di lavorare subito due volte al giorno con giocatori che poi sono destinati ad andare presso altre squadre, con un entusiasmo presumibilmente diverso rispetto a quello che potranno mostrare con la casacca della Roma a Trigoria, qualcuno sognando altre destinazioni, qualcuno sapendo di essere inserito in ogni trattativa di mercato in uscita e con la consapevolezza di stare qui oggi solo perché le trattative non si sono (ancora) concretizzate.

La faccia di Nzonzi ieri mattina a Villa Stuart era tutta un programma, ad esempio. Almeno per chi è riuscita a vederla spuntare dal cappuccio della felpa, con cui il francese si è presentato per sottoporsi alle visite mediche, sfidando la canicola romana. Lui è l'unico che si è fatto lasciare con la macchina proprio all'ingresso della clinica. Gli altri hanno lasciato la macchina al parcheggio e hanno percorso a piedi i pochi metri che li separavano dal portone: in ordine di apparizione, Olsen, Schick, Kolarov, Dzeko, Ünder, Mirante oltre, appunto, a Nzonzi. Il più sorridente è stato Mirante che proprio ieri festeggiava il suo 36° compleanno e un gruppo di giovanissimi tifosi gli ha intonato persino un coro di auguri.

Gli stessi hanno poi destinato il loro entusiasmo a Dzeko, autorizzando il gran popolo degli opinionisti da social network a commentare in maniera sarcastica (a seconda ovviamente della teoria da portare avanti) quei coretti di sostegno al bosniaco. C'è chi li ha trovati fuori luogo (perché Dzeko sarebbe il "traditore" che preferisce l'Inter alla Roma) e chi ha invece sottolineato la grandezza del tifoso romanista: in realtà i tifosi sul posto non volevano rappresentare nessun altro al di fuori di loro stessi, "pischelli" intrisi di romanismo e forse ancora al di fuori delle logiche del tifo più ragionato e magari pure più rancoroso. Nei prossimi giorni è probabile che sarà organizzata una seduta al Tre Fontane aperta al pubblico e magari lì si vedranno con maggior precisione gli umori del pubblico. Ma non è dato sapere né come né quando.

A naso dei 30 giocatori che abbiamo messo nell'elenco di questa pagina (escludendo tutti i primavera, e poi Pellegrini e Zaniolo che rientreranno il 22, Diawara che ha appena finito la sua avventura alla Coppa d'Africa e Riccardi che sta per cominciare l'Europeo under 19) più della metà andranno via. Le percentuali che abbiamo ipotizzato sono figlie di sensazioni e delle indiscrezioni di mercato di questi giorni. Al 100% abbiamo considerato solo i nuovi acquisti, al 99% quelli che siamo certi che resteranno, tra l'80% e il 60% quelli che ragionevolmente pensiamo possano restare (con diverse sfumature di grigio...), sugli altri nessuno è in grado di garantire niente...

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