Lo stesso sogno «fin da bambino»
La gara allo Zini: 5mila festeggiano la Roma in vetta. Non solo il settore, i romanisti invadono Cremona. Gasperini scatenato in tribuna dopo il gol di Ferguson
(GETTY IMAGES)
Sì, viaggiare. Il piacere cantato da Battisti sintetizza fin troppo il sentimento provato dai romanisti, che ormai a migliaia e migliaia seguono la squadra in ogni dove. Questo, in realtà, non rappresenta di per sé neanche una novità, perché la Roma in campo non è mai stata sola nella sua storia. C’è da dire, però, che intorno alla squadra di Gasperini si sta creando un clima diverso, quello delle annate più belle (che, a scanso di equivoci, sono state molte più di tre dal 1927 in poi), quando nessuno vuole perdere l’appuntamento di andare allo stadio a tifare la Roma. Che sia all’Olimpico o altrove.
Questo è il sentimento che ha spinto ieri, nella prima domenica di freddo, circa 5.000 romanisti a muoversi verso Cremona. Andata e ritorno in giornata, in mezzo tre punti, la vetta confermata e il sogno da prolungare ancora un altro po’. Oltre, ovviamente, al tifo incessante. Quello non è mai mancato e lo si è percepito, forte, fin dall’ingresso in campo. A differenza di Reggio Emilia, quando i due terzi dello stadio era esplicitamente romanista, considerando i 14.666 spettatori totali (lo Zini è andato sold out), la sfida numerica è stata vinta dai tifosi di casa. Almeno quella o solo quella, forse. Perché al livello di decibel il settore, che aveva sue appendici nelle due tribune limitrofe, ha dominato come la Roma in campo. L’ingresso in campo, si diceva. Quando i 22 hanno seguito Ayroldi fuori dal tunnel, si è assistito a un inno contro inno. Inutile sottolineare che l’ultimo “Roma, Roma, Roma”, quello strillato, abbia sovrastato tutto il resto. Poi bandiere, sempre le solite quattro, e sciarpe ovunque.
La prima esplosione d’euforia è arrivata al gol di Soulé, mentre il raddoppio di Ferguson, proprio sotto la curva romanista (così come il tris di Wesley), ha dato la sensazione di un’altra partita portata a casa. E allora occhi chiusi, la mente che è libera di viaggiare e la gola che urla il suo sogno. Prima con «in Curva Sud noi staremo ad aspettar...» e poi, dopo il 3 a 0: «Dicono era il mio sogno fin da bambino...». Tra i sognatori, in tribuna, c’è anche Gasperini, allontanato nel frattempo da Ayroldi. Ferguson fa 2 a 0 e Gasp impazzisce di gioia, saltando aggrappato alla ringhiera. Viva la pazza gioia di essere romanisti. Si chiude con la squadra sotto al settore a fare festa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PRECEDENTE