ASCOLTA LA RADIO RADIO  

Totti: "De Rossi era Capitano anche quando giocavo io"

Le parole della leggenda giallorossa al programma 'Sedici': "Daniele era un ragazzo diverso dagli altri, è cresciuto in fretta. Insieme abbiamo condiviso tante cose"

Francesco Totti, di LaPresse

Francesco Totti, di LaPresse

La Redazione
25 Maggio 2019 - 21:49

Francesco Totti ha rilasciato alcune dichiarazioni al programma 'Sedici', dedicato a Daniele De Rossi, in onda su Roma Tv. Di seguito le sue parole. 

"Daniele è stato un giocatore formidabile, universale. Si diceva che era un ragazzo diverso dagli altri, che aveva già futuro. In mezzo a tanti altri giocatori aveva un passo diverso, una testa diversa: tutti pensavamo che potesse diventare un giocatore da Roma il prima possibile. Lui è cresciuto in fretta, a 18 era un veterano, giocando in quel ruolo aveva una testa diversa dagli altri, era più intelligente, più scaltro, ha fatto meno fatica ad emergere. Aveva un tiro formidabile, preciso e secco: fece un gol da 30/35 metri contro il Torino calciando da lontano. Per lui Capello è stato fondamentale perché era uno dei più grandi tecnici in circolazione. Ha trovato l'allenatore che l'ha fatto crescere nel migliore dei modi sia in campo che fuori. Per lui è stato un trampolino di lancio. In prima squadra si è inserito con tranquillità, poi è normale che dalla Primavera si entra sempre in punta di piedi. Sapeva come muoversi, ha sempre portato rispetto a tutti. In prima squadra ce lo coccolavamo, lui è stato bravo ad entrare nei momenti più giusti e particolari". 

"Al centrocampo è uno dei più forti del mondo. Riesce a vedere la giocata 1-2 secondi prima degli avversari e dei compagni. Da queste piccole cose si vede la differenza tra un giocatore normale ed un campione. Ricordo il suo rigore in Supercoppa a Milano contro l'Inter. Nell'azione del fallo in cui mi sono procurato il tiro dal dischetto ho avuto un risentimento al flessore abbastanza forte. Quando ero a terra, vedendo il momento e la situazione, ci fu uno sguardo reciproco con Daniele e ho pensato ‘Battilo tu, tanto siamo in buone mani'".

"Quando c'ero io lo chiamavano 'Capitan futuro'. Ha avuto la sfortuna che io ho giocato fino a 40 anni e quindi è stato Capitano solo in questi ultimi due anni. Per me però lo è stato sempre, anche quando c'ero io. Mi sentivo tranquillo con lui vicino, mi trasmetteva tanta forza e personalità. Ci aiutavamo a vicenda. Essendo le due persone più rappresentative in questa società ci siamo uniti più che mai cercando di portare il più lontano possibile questa squadra"

"Daniele per me è come un fratello, abbiamo condiviso tantissimo per questa maglia e questi colori. Ci siamo sempre rispettati a vicenda. Nell'ultima mia partita in cui mi ha premiato con la targa c'è stato un abbraccio sincero: un abbraccio d'amore che abbiamo condiviso. Abbiamo passato insieme tantissimi anni". 

"La maglia della Roma per Daniele De Rossi vale, come per me, una seconda pelle. Una maglia speciale, diversa da tutte le altre, ecco perché abbiamo scelto di rimanere a Roma cercando di portare questi colori sempre più in alto nel mondo". 

"Abbiamo condiviso tante cose belle e brutte. Sono contento di averle passate con lui. Ci siamo abbastanza divertiti". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA