È questione di qualità: Gasp alza l’asticella
Alla ricerca del primato e della quinta vittoria consecutiva fuori. L'allenatore si aspetta qualcosa in più dai suoi giocatori più tecnici, soprattutto in area di rigore
(GETTY IMAGES)
La Roma ha bisogno di gol, Gasperini va a cercarli alzando la qualità dei suoi giocatori. È questa la sintesi della giornata di ieri, culminata nell’allenamento di rifinitura con cui il tecnico ha provato la squadra che oggi pomeriggio (calcio d’inizio ore 15, stadio Mapei di Reggio Emilia per la maggior parte della capienza colorato di giallorosso, telecronaca esclusiva su Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) contro il Sassuolo di Grosso proverà il blitz che potrebbe consentirle di ritrovarsi di nuovo in vetta alla classifica di Serie A insieme con il Napoli che ieri ha battuto l’Inter con la strada spianata da un rigore inesistente. Il paradosso, emerso anche nella conferenza stampa a tratti paradossale di ieri, sta proprio nell’altalena dei risultati di questa prima parte di stagione, che da una parte sembrano autorizzare il pessimismo con cui una certa parte di tifosi ormai si muove in questo ottobre preautunnale e dall’altra però porta la Roma a sperare nella quinta vittoria consecutiva in trasferta per tornare al primo posto in classifica. La sconfitta con il Viktoria Plzen in Europa League ha riabbassato l’indice di popolarità di Gasperini e riacceso il dibattito su quale debba essere la formula migliore per riveder lievitare il numero delle reti segnate secondo i livelli delle squadre allenate da Gasperini. All’Atalanta ormai era diventata caratteristica peculiare. Con la Roma invece i gol arrivano con il bilancino. Il rammarico maggiore dell’allenatore piemontese sta nel fatto che i giocatori non fanno quello che evidentemente dovrebbero per creare le condizioni per segnare di più e lo ha ribadito anche ieri: a lui piace vedere gli attaccanti che si buttano in area, non quelli che restano a palleggiare lontani dalle zone più calde.
L’avviso è arrivato anche a Dybala, pubblico e privato. Con l’argentino c’è stato modo anche di chiarire davanti al resto della squadra l’equivoco che si è scatenato al termine della sfida con i cechi quando il tecnico è sembrato infastidito dalle parole dell’argentino sulla presunta mosceria della squadra e su una presunta sottovalutazione dell’avversario. Gasp ha colto la palla al balzo anche in conferenza stampa per ribadire che nessuna sua squadra potrà mai sottovalutare l’avversario né giocare con un atteggiamento dimesso. Semmai, ha aggiunto, è giusto avere consapevolezza a volte dei propri limiti, sempre con l’obiettivo di spostarli un po’ più in là. Ecco perché oggi ha intenzione di giocarsela con i suoi uomini migliori: di sicuro dal primo minuto Dybala, riproposto al centro dell’attacco, dietro con Bailey uno tra Soulé e Pellegrini, quello in grado di garantire il numero più alto dei minuti in campo: l’altro entrerà nel secondo tempo. Fuori Dovbyk e Ferguson (dura la frase sull’irlandese: «Ieri ha fatto il primo allenamento vero dell’anno»), ma con Gasp le gerarchie cambiano anche presto e quindi non è il caso di stare lì a indugiare ancora su chi gioca prima, chi gioca dopo e chi non gioca affatto. Conta solo la Roma, conta fare i punti, conta battere un Sassuolo che può permettersi di giocare con un attacco a tre punte con Berardi, Pinamonti e Laurienté, obiettivo estivo della Roma poi sfumato. I bookmakers riconoscono alla Roma il vantaggio del pronostico: la vittoria in trasferta infatti è quotata mediamente 1,90 volte la posta, il pareggio 3,50, la vittoria del Sassuolo 4,40. Che carburante meraviglioso potrebbe spingere il motore se le cose continuassero così in campionato.
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