AS Roma

Ancora fascia a fascia: ora tocca a Cristante

Bryan ha superato El Shaarawy nelle presenze. Può festeggiare il traguardo contro il Plzen, con cui ha esordito

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
21 Ottobre 2025 - 06:00

Avanti per gradi. Quelli di Capitano hanno oscillato a lungo fra diverse braccia (senza trovare ancora un padrone definitivo), secondo i nuovi criteri gasperiniani: la fascia la indossa chi ha più presenze. Sic et simpliciter. E con la gara disputata contro l’Inter sabato scorso, Cristante ha messo la freccia sul contendente più accreditato, in questo caso El Shaarawy. Sono ora 327 le partite giocate da Bryan, contro le 326 del Faraone, che pure fino alla sosta sarebbe stato il Capitano designato in caso di simultanea presenza in campo dall’inizio. A poca distanza dalla coppia di testa si è rifatto sotto anche Pellegrini, ora a quota 322, nonostante un’estate nella quale è stato più vicino all’addio che al rilancio. Gasperini però lo ha recuperato alla causa e la discreta sequenza di partite consecutive a partire da quel derby trionfale gli ha fatto riguadagnare terreno. Quantomeno nei confronti di Elsha, finito nel frattempo un po’ ai margini (due comparsate per 43 minuti complessivi nelle ultime cinque fra campionato e coppa).

Un numero così ravvicinato di presenze fra tre diversi elementi potrebbe far cambiare padrone alla fascia in più occasioni da qui a fine campionato. Ma adesso è comunque il turno di Cristante, che può festeggiare il traguardo proprio nella sfida con quel Viktoria Plzen contro cui ha fatto il suo esordio assoluto fra i professionisti, in Champions League nel 2011, a soli 16 anni. A quei tempi Bryan giocava nel Milan ed era considerato uno dei giovani talenti di maggiore prospettiva del calcio italiano. Promesse di fatto mantenute, forse anche oltre le aspettative. L’avventura forse un po’ prematura al Benfica sembrava averne frenato l’ascesa, ma l’esplosione nell’Atalanta (proprio con Gasp), poi la consacrazione nella Roma e in Nazionale, lo hanno trasformato in uno di quei giocatori-garanzia schierati da ogni tecnico. Passano le stagioni, cambiano allenatori, compagni, perfino dirigenti e proprietà, ma lui è sempre lì, spessissimo, se non sempre, fra i titolari. Baluardo per ogni gruppo, a dispetto delle proiezioni estive che mai lo riportano titolare nelle formazioni ipotizzate.

Invece, dal Gasperini in versione atalantina a quello romanista, passando per Di Francesco, Fonseca, Mourinho, De Rossi, Juric e Ranieri, senza contare Mancini e Spalletti, il numero 4 giallorosso è considerato un emblema di affidabilità. E a guardare i numeri (molto più degli slogan dei detrattori che ne hanno sempre minimizzato le doti), con tante ragioni. Nella maggior parte delle gare in cui resta in campo per 90 minuti, Cristante risulta il giocatore con più chilometri percorsi. Acume tattico, carattere, lucidità e prestanza fisica anche nei pressi della porta avversaria, lo rendono difficilmente sostituibile. Forse non ruba l’occhio con numeri tecnici d’alta scuola, ma c’è. Con tutti i sentimenti. L’essenziale visibile agli occhi. 

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