L’Inter per conoscere “la giusta misura”
Partiamo sfavoriti, ma l’occasione fa la squadra capolista. Niente vittorie per Gasp nelle ultime 15 con loro, solo vittorie per l’Inter nelle ultime cinque gare

(GETTY IMAGES)
Diavolo d’un Gasperini, gli lasci due settimane per lavorare sul campo senza la luce dei riflettori e quello chissà che ti combina. Sta di fatto che ieri a Trigoria per la conferenza stampa prepartita è apparso sin troppo sereno, come può esserlo solo chi ha studiato qualche arma a sorpresa (e ce ne saranno, probabilmente) o magari solo chi è già rassegnato al suo destino. Perché l’Inter che stasera affronterà la Roma nell’anticipo della settima giornata (calcio d’inizio ore 20,45, solita splendida atmosfera dell’Olimpico stracolmo, stavolta pure di tifosi ospiti, telecronaca a scelta su Dazn o Sky, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) non solo è favorita nei pronostici (2,20 la quota per la vittoria nerazzurra, 3,20 in media quella per vittoria romanista o pareggio), ma sembra essere ancora la principale candidata allo scudetto, anche se i bookmakers riconoscono ancora al Napoli un leggero vantaggio. Gli algoritmi forse sanno quel che gli uomini di campo non sempre vedono, o magari è il contrario: sta di fatto che chi ha osservato le ultime prestazioni dell’Inter (dopo le due casuali sconfitte con Udinese e Juventus, ha indovinato un filotto di cinque vittorie consecutive, dominando per ogni singolo minuto dei 450 giocati, contro Ajax, Sassuolo, Cagliari, Slavia Praga e Cremonese). Ma la Roma è più forte e a dispetto di un ruolino personale non esaltante (nelle ultime quindici sfide con l’Inter, Gasp ha rimediato dieci sconfitte e cinque pareggi!), a un uomo di campo come lui certe partite accendono la fantasia e allora torniamo alla strategia di gara che avrà immaginato per ognuno dei quindici giorni trascorsi dall’ultimo impegno a stasera.
Non ci sorprenderebbe dunque se si inventasse qualcosa, magari a vantaggio dei giocatori rimasti sul campo con lui a faticare in queste due settimane che non sono state di scarico, ma di corposa ricarica semmai. In ogni caso, proprio come ha detto l’allenatore ieri, questa partita potrà dare la “giusta misura”. Se tutto va come da pronostico, e dunque se vincessero i lanciatissimi nerazzurri, bisognerebbe misurare la distanza in termini di prestazione. Qualora invece arrivasse un risultato diverso (a Roma non li battiamo dal 2016), allora la misura servirebbe a stabilire che cosa è accaduto di portentoso nelle ultime settimane da trasformare una squadra imperfetta da costruire nel tempo in una serissima candidata almeno al podio già per quest’anno, podio allargato al quarto posto, visto l’apporto in termini di fatturato che il piazzamento può determinare. Lo sa benissimo anche Gasperini che pure ieri ha sofisticheggiato sul quarto posto che tecnicamente non rappresenta alcun obiettivo (sportivo) per una squadra. Vero, ma tra il quarto e il quinto ci sta che l’anno successivo balli uno Svilar o un Koné, e quindi non è un traguardo sportivo, ma un trampolino di lancio irrinunciabile soprattutto per chi quella squadra deve allenarla anche il prossimo e magari l’anno dopo ancora. Se accadesse, sarebbe il segno che la cura Gasp può funzionare anche in una grande città come Roma. E magari proprio all’Inter qualcuno si mangerebbe le mani. Non Chivu, che può diventare un grande tecnico e magari lo è già, e non meriterà i fischi che qualcuno gli riserverà. Insomma, partiamo sfavoriti, ma l’occasione fa la squadra capolista. Andiamo a vedere.
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