Il focus tattico di Fiorentina-Roma: posture, tagli e rotazioni
L'approfondimento sulla vittoria di Firenze, dal gol di Kean, al capitolo tagli, fino all'analisi delle rotazioni

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Prendiamo lo spunto dalla rocambolesca azione (per alcuni versi fantozziana) del gol di Kean in Fiorentina-Roma. Dopo lo scontro Mancini-Celik, che taglia fuori mezza difesa giallorossa, Kean s’invola verso la porta giallorossa. In posizione di recupero c’è Ndicka che commette due errori da matita blu. Il primo è quello di una postura sbagliata. Ndicka si presenta piatto, spalle a Svilar mentre dovrebbe andare orientato con il busto verso la bandierina del calcio d’angolo per invitare, quasi obbligare Kean a spostarsi sul sinistro con un angolo di tiro decisamente inferiore rispetto a quello poi realmente trovato dall’attaccante viola. Secondo erroraccio: girarsi sulla finta di Kean. Si insegna nelle scuole calcio. Se da grande vuoi fare il difensore, mai girarti di fronte a un attaccante che ti punta.
Capitolo rotazioni. Si comincia a vedere qualcosa anche in fase propositiva. Grazie soprattutto alla catena di destra che si avvale di due corridori come Celik e Wesley e un giocatore di grande tecnica come Soulé. I tre ruotano molto bene riuscendo a portare di volta in volta l’uno o l’altro in condizione di crossare liberamente senza dover dribblare. Tatticamente merito di tutti e tre, ma soprattutto di Celik che interpreta alla perfezione il credo gasperiniano. Marcatura forte sull’avversario, anticipo e corsa in avanti nello spazio per creare superiorità. Poi i piedi sono quelli che sono, ma non si può avere tutto dalla vita.
Capitolo tagli. Due esempi. Dovbyk ne fa molti senza palla, ma spesso non viene servito. Quando succede, l’ucraino spesso è in difficoltà nella difesa del pallone. Quando riesce a fare la sponda si creano occasioni come quella del gol di Soulé a Firenze. Tagli (e gol) mancati. Ricordate l’azione arrembante di Celik nel secondo tempo contro i viola? Il turco, colto da improvvisa fenomenite, sfonda sulla fascia destra e va al cross basso. Dybala, che aveva accorciato sul primo palo, è tagliato fuori così come i difensori viola, e il pallone attraversa tutta l’area piccola. Dall’altra parte né Pellegrini, né Rensch, che restano colpevolmente larghi, capiscono che in quella circostanza si deve attaccare il secondo palo. Se ci sei, fai gol con un comodo tap-in. È il gol che si divora Gosens dall’altra parte, pur avendo attaccato bene quello spazio, non a caso è stato uno degli esterni preferiti proprio di Gasperini nell’Atalanta che fu.
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