Zero polemiche o litigi, a Roma è tutto un altro Gasperini
Il tecnico torinese, che spesso aveva avuto accesi confronti con la stampa sulla panchina dell'Atalanta, è protagonista a Trigoria di un cambio di registro comunicativo
(GETTY IMAGES)
Trigoria come un girone dantesco, le conferenze stampa come una sorta di ring per intense ed aspre battaglie dialettiche. Chi si aspettava tutto questo con lo sbarco di Gian Piero Gasperini sul pianeta Roma sarà rimasto senza dubbio molto deluso. La figura dell'incendiario allenatore torinese, che aveva messo "a ferro e fuoco" la sala stampa di Zingonia con accesi confronti con giornalisti e addetti ai lavori, nella Città Eterna non l'hanno ancora vista. Il Gasperini che ha messo piede nel quartier generale giallorosso è arrivato con enorme fame e ambizione, ma con un approccio comunicativo decisamente più moderato.
Nessun volo pindarico nella conferenza di presentazione o dopo le prime vittorie, nessuna frase ad effetto colma di retorica, volta magari a conquistarsi rapidamente il consenso di una tifoseria che lo ha accolto con rispetto ma con discreta freddezza. Ha scelto il basso profilo, abbinata ad una chiarezza comunicativa spesso a difesa dell'operato del club (vedi sul mercato, dopo alcune critiche velate non sono mancate) o della squadra, soprattutto in occasione delle due sconfitte, contro Torino e Lille.
Tutti pronti a registrare la reazione del "furioso Gian Piero" dopo i primi ko, ne è venuta fuori un'analisi lucida e senza picchi di nervosismo, volta a guardare il bicchiere mezzo pieno senza gettare responsabilità subito scomode sulle spalle della squadra.
Probabilmente diverso il registro utilizzato all'interno delle segrete stanze di Trigoria, ma anche giusto che sia così, che il rapporto tra allenatore e squadra si sviluppi senza grossi filtri. Ma di fronte ai media mai la minima esitazione, mai nessuno finito sul suo banco degli imputati: bastone e carota per tutti, da Pellegrini a Dovbyk, ma con la forte intenzione di non lasciare nessuno indietro. Gasperini lo ha capito sin da subito, servirà tempo e il contributo di tutti per arrivare agli obiettivi stagionali, passando sopra alle mancanze della squadra. Occorre più "incendiare" lo spirito del gruppo e lavorare duro a Trigoria, per farlo nei salotti televisivi e non evidentemente ci sarà tempo.
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