AS Roma

Pochi ma buoni, festa nel mini-formaggino

Dal silenzio all’euforia: la gara dei 300 romanisti. La protesta in sostegno ai 13 arrestati prosegue. Gasperini, dopo l’attrito storico coi tifosi viola, li batte e poi se la ride

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
06 Ottobre 2025 - 07:00

La porti due bacioni da Firenze. In un Franchi per metà demolito e desolato, a fare festa sono solo i 300 romanisti nel mini-formaggino loro riservato. I lavori di ammodernamento procedono a rilento e la gara si gioca davanti a 20.548 spettatori, con tanti posti liberi e, ovviamente, una parte di stadio (quella della Fiesole) vuota e riempita, si fa per dire, soltanto dal cantiere che raccoglie palloni dal riscaldamento in poi. Il tepore del sole domenicale viene spezzato dal primo freddo e forte vento autunnale, in grado di muovere da solo le bandiere innalzate tutte dallo stesso lato dell’impianto.

Già, perché sempre causa lavori, come l’anno scorso, il tifo organizzato fiorentino ha traslocato in Ferrovia, ma il settore ospiti è rimasto sempre lì, solo più stretto e vicino alla tribuna, per permettere a un cuscino di sedili vuoti di separare le due tifoserie. E così il formaggino s’è fatto mini-formaggino e i biglietti messi a disposizione per i tifosi ospiti solo 300. Quelli per i romanisti, ovviamente, sono andati esauriti.

Il Franchi inizia a popolarsi tardi, a ridosso del fischio d’inizio, e i primi 15’ sono appannaggio dei padroni di casa. In campo, dove Kean piega i guanti di Svilar, trovando il primo gol stagionale e sugli spalti, complice però lo sciopero del tifo portato anche in trasferta, con un quarto d’ora di silenzio e lo striscione Curva Sud capovolto in segno di protesta e vicinanza ai 13 arrestati a Nizza e in attesa di giudizio.

Poi la Sud alza la voce, la Roma il ritmo e in otto minuti la ribalta con Soulé e Cristante. Nel mini-formaggino esplode l’euforia, che viene trascinata oltre il novantesimo, quando i tre punti vengono festeggiati con: «Giallorossa, con la Lupa sopra al petto, io d’amarti non la smetto...».
I protagonisti abbandonano il campo, concedendosi poi a interviste e commenti. Finita la conferenza stampa, Gasperini si lascia andare ad una battuta: «Quest’anno mi hanno cambiato panchina e, da quest’altra parte, mi hanno trattato tutti benissimo. Non mi ci faccio mettere più da quel lato». Il sorriso sulle labbra di chi se ne torna nella Capitale con tre punti in più in tasca, un primo posto condiviso sì, ma confermato e senza il veleno che spesso ha caratterizzato le sue ultime uscite a Firenze.

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