Sozza personalità da derby, non si sente e non si vede
L'analisi della prestazione dell'arbitro: sfodera una prestazione da derby e per 80’ non lo senti e non lo vedi. Nel finale tiene in mano il match con l'aiuto dei cartellini

(GETTY IMAGES)
Bravo Simone Sozza, sfodera una prestazione da derby e per 80’ non lo senti e non lo vedi. Parte con il piglio giusto, quello che prevede un regolamento da derby affinché la gara stessa non diventi una corrida e soprattutto per garantire che si finisca con il numero legale.
Si nota subito, quando al 3’ per sbracciata di Ferguson su Gila non cade alla tentazione del cartellino: intendiamoci, sarebbe poco per un’ammonizione, ma abbiamo visto fischietti diventare protagonisti proprio per un atteggiamento militaresco. Il gioco poi nella prima frazione è molto spezzettato anche da pause forzate un po’ da rivedere in termini di regolamento per infortuni non alla testa. Complica tutto il grande caldo.
Bravo ancora Sozza anche a non estrarre il giallo al 40’ ai danni di Angeliño dopo una plateale entrate su Pedro in avvitamento, certo non cattiva.
Un derby da 100’ al netto dei due cooling break e del recupero da 4’ e 6’ rispettivamente nei due tempi. Nella ripresa nessun dubbio al 31’ quando Guendouzi tenta il cross e colpisce il braccio di Ndicka attaccato al corpo. Nel finale ecco i cartellini, tutti giusti: gialli al 37’ per Ndicka in scivolata su Noslin e al 43’ per Cataldi su Koné. Rosso invece (al 40’) per Belayane per una pestata volontaria a Koné. Infine Guendouzi riesce là dove non era riuscito (lamentandosi solamente) in campo: si fa espellere per proteste.
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