Serie A, quanto mi sosti?
Negli ultimi anni lo stop per le nazionali si è reso spartiacque delle nostre stagioni, tra esoneri, polemiche e infortuni: tolto lo scorso campionato, lo score è favorevole

(MANCINI)
Che poi sarebbe sbagliato chiamarla così, la sosta, intesa come uno stop. Campionato (e coppe) a parte, non si è fermato proprio niente in quelle due settimane, vuote di partite della Roma ma piene di avvenimenti, almeno e soprattutto nell’ultimo periodo. Facendo un passo indietro la scorsa stagione ha, in tre delle quattro soste che ci sono state, probabilmente gli eventi più importanti dell’annata romanista. Torniamo allora a quasi un anno fa, quando durante la prima sosta stagionale probabilmente maturò a Trigoria la convinzione, divenuta poi realtà il 18 settembre 2024, dell’esonero di Daniele De Rossi. La cacciata del tecnico avvenne tre giorni dopo la partita con cui la Roma aveva ripreso il proprio cammino, pareggiando 1-1 fuori casa contro il Genoa. In sostituzione di DDR arrivò Juric, la cui esperienza durò fino al 10 novembre quando, alla vigilia della terza sosta per le nazionali, il croato venne sollevato dall’incarico.
Al suo posto, durante la pausa, a Trigoria fece ritorno Claudio Ranieri, che esordì in giallorosso (per la terza volta) perdendo 1-0 a Napoli al rientro dalla sosta. L’ultima pausa a fine marzo diede modo all’ambiente giallorosso di stringersi attorno a Dybala, che pochi giorni prima aveva finito per infortunio il proprio campionato, e soprattutto di scoprire, grazie a Il Romanista, della trattativa tra la Roma e Gian Piero Gasperini, prima del ritorno in campo della squadra, vittoriosa di misura a Lecce. Tre soste su quattro perciò hanno restituito ai tifosi una Roma ben diversa da quella lasciata, tra cambi in panchina e l’assenza del giocatore più forte presente in rosa. Da un punto di vista meramente statistico la squadra probabilmente ne ha risentito, con soli 4 punti su 12 raccolti al ritorno in campo (si aggiunge ai risultati Roma-Inter 0-1, dopo la sosta di ottobre).
L’influenza delle soste è confermata dai dati della stagione precedente, quando a settembre 2023 la Roma si presentò contro l’Empoli con una formazione molto diversa - a causa del mercato ancora aperto - da quella che aveva raccolto 1 punto nelle prime tre giornate. Con i nuovi acquisti a pieno regime (Paredes e Renato Sanches, in gol) e finalmente Romelu Lukaku, i giallorossi spazzarono via l’Empoli con un perentorio 7-0. Si parlò poco di campo nella sosta di ottobre, in cui a prendersi la scena fu il sito «Dillinger» con le sue accuse. Finito ingiustamente in quel vortice, Stephan El Shaarawy si scrollò ogni preoccupazione di dosso (con tanto di pianto liberatorio) con il gol che, al rientro, decise Roma-Monza.
A fine anno il conto finale sarà di 10 punti in quattro partite dopo le soste, frutto di tre vittorie e un pareggio. Nella stagione 2022/23 si fa bottino pieno, 9 punti su 9, grazie alle vittorie contro l’Inter a ottobre 2022, il Bologna (1-0) alla ripresa post-Mondiale e infine la Samp ad aprile 2023. Per ritrovare la Roma sconfitta dopo la sosta bisogna tornare a gennaio 2022, quando, dopo le vacanze natalizie, i giallorossi persero 3-1 contro il Milan. Quell’anno saranno due le sconfitte su cinque gare dopo la sosta, per un totale di 9 punti su 15. Infine la stagione 2020-21, con 10 punti su 12 e la Roma mai sconfitta (tre vittorie e un pari). Insomma, al netto di una tradizione storicamente non troppo favorevole, il recente passato segna una ripresa nel rapporto tra la Roma e la sosta per le nazionali, un rapporto che da qualche anno si fa carico di emozioni, ma anche di punti. Nella speranza che continui così, già da oggi.
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