AUDIO - Mattia Faraoni: "La Roma di Gasperini mi fa ben sperare". E sull'incontro con Totti...
Parla il Campione mondiale kickboxing ISKA a Radio Romanista: "Le arti marziali si sono evolute negli anni. Al Capitano consegnai un premio"

(GETTY IMAGES)

Nel corso della trasmissione "A Tutto Campo" di Radio Romanista, condotta da Andrea Monaco e Lorenzo Paielli, è intervenuto Mattia Faraoni. Il Campione mondiale kickboxing ISKA ha parlato della sua passione per la Roma e del suo percorso in ambito sportivo. Ecco le sue dichiarazioni e il podcast integrale, disponibile su sito e app di Radio Romanista.
Come stai?
"Sto bene. Vengo da 40 giorni di vacanza. Mi alleno quattro volte a settimana, a volumi ridotti... per evitare di diventare gigante! (ride, ndr)".
Sappiamo che sei grande tifoso della Roma. Qual è la tua storia con la Roma?
"Mio nonno paterno era tifoso della Roma; avendo i genitori separati, quando andavo da mio padre nel weekend guardavo la Roma con mio nonno, a Val Melaina. Quando vincemmo lo Scudetto (nel 2001, ndr), andai a festeggiare con lui. Da lì è nata la passione per la Roma. C'è stato un periodo in cui mio fratello, seppur fosse più piccolo, era tifoso sfegatato. La passione per il calcio c'è sempre stata, nonostante io abbia preso scelte diverse e che mi impegnano tanto dal punto di vista fisico. Lo scorso anno sono andato quattro o cinque volte allo stadio. I vari impegni mi tengono occupato, ma il cuore è sempre lì".
Torniamo poi sulla Roma. Hai preso strade diverse ed è andata bene, visti i risultati: a giugno sei diventato Campione del Mondo dei Pesi Super Massimi ISKA. Sappiamo come è andata, quali sono i prossimi obiettivi e i prossimi impegni?
"È stato pubblicato un teaser la scorsa settimana, lasciando intendere che a breve uscirà una grande notizia che voglio svelarvi... Perché combatterò a Roma dopo un anno e mezzo di distanza, al Palazzetto di Ostia. Sarà un grande evento... Non dico il titolo, altrimenti dico troppo! Non dovete prendere impegni. Dazn ci consiglia i weekend in cui c'è la pausa, cosa che accadrà il 21 novembre. Tutti i romanisti e non avranno la possibilità di seguirci".
Tornando alla Roma: nel 2022, il club ti ha omaggiato per la vittoria del titolo. Che emozione è stata?
"È stata una grande emozione, partendo dal presupposto che sono romanista. Ma quando una squadra di Serie A così seguita ti omaggia, è un onore. E se è la squadra del cuore, il piacere è enorme. Mi hanno dato una maglietta personalizzata, non me l'aspettavo. Ricorderò per sempre quel gesto. Sono sempre carini con me, quando posso mi ospitano, tra preparazione e gare... Ed essere ospitato dalla Roma è un motivo d'orgoglio".
Per quanto riguarda le arti marziali, ti spendi molto sul sociale. Quanto pensi che sia cresciuto questo mondo e che cosa manca per farlo crescere?
"Ottima domanda. Sta crescendo in maniera esponenziale da quindici anni a questa parte. Sicuramente, negli ultimi anni il fatto che il mainstream ha iniziato a pensare a noi significa molto. Come Dazn: sappiamo che siamo entrati nelle case degli italiani. Me ne sto accorgendo, sono informazioni che noi chiediamo. E sempre più persone si iscrivono in palestra: kick-boxing, arti marziali... È qualcosa che ci giova. Il primo step è questo. Avendo lavorato su YouTube e sui social, penso di avere avuto un risultato importante. Su YouTube, l'utente medio mi conosceva lì, scopriva che avevo un match importante qualche mese dopo e si incuriosiva. Dunque, c'era un nuovo utente vicino al nostro mondo. È quello che sta accadendo. Da quando Dazn ha iniziato a mostrare i nostri eventi, abbiamo iniziato a fare numeri 'da Serie A'. Credo che da qui a dieci anni, questo mondo crescerà ancora. È un discorso culturale. Ci vogliono un po' di anni e noi facciamo numeri da palazzetti da 20mila persone. Adesso stiamo riempiendo palazzetti da 4mila o 5mila persone, che è tantissimo. Quello che serve è che culturalmente le persone comincino nuovamente a fare richiesta per i palazzetti, in modo tale da arrivare anche a quei 20mila di cui parlavo. È un approccio culturale che verrà pian piano".
Il risultato è lo specchio di ciò che si vede anche sui social, sotto i tuoi post o sotto quelli di Dazn. C'è riscontro da parte dei ragazzi. C'è stata una fidelizzazione.
"Assolutamente sì. Al di là delle vittorie e delle sconfitte, aver contribuito a riportare il nostro sport nel mainstream è motivo di grande orgoglio per me".
Quindi, qual è il tuo sogno nel cassetto? Magari non solo a livello professionistico.
"Sto vivendo parte del sogno. Se cinque o sei anni fa avessi dovuto immaginare, in futuro, di essere in diretta mondiale su Dazn in un palazzetto pieno, avrei detto: 'Impossibile'. Io sono il primo appassionato di calcio, ma pare che esista solo questo sport. È bello combattere la domenica e sentire, il lunedì successivo, il macellaio e il parrucchiere che parlano del match, di come è andato... Al di là dell'epilogo dell'ultimo match, tutti ne parlavano. È un esempio. Questo è parte del sogno. La consapevolezza è sempre maggiore: se potessimo estenderlo maggiormente, sarebbe incredibile. Poi, sportivamente parlando, l'obiettivo è tornare in Giappone e vincere il massimo titolo in quel circuito".
Tornando un po' sulla Roma, qualche anno fa hai detto in un'intervista che un giocatore ti aveva chiamato per chiederti di allenarti con lui... Ti va di dirci chi è? E poi, vi siete allenati insieme?
"Non ci siamo allenati insieme perché poi, giustamente, avrebbero fatto storie. Ma è venuto in palestra da me, si era interessato e ha parlato col preparatore. Poi abbiamo lasciato andare...".
Era un calciatore italiano?
"No, no, straniero...".
Quindi resteremo sempre col dubbio?
"Eh... Sì, dico la verità, non vorrei dire cose indiscrete! (ride, ndr)".
Sulla Roma di Gasperini?
"Il buongiorno si vede dal mattino: prime due gare, prime due vittorie... Mi lascia ben sperare. Ripeto, però: un allenatore deve iniziare a progettare il suo lavoro, a far capire il suo pensiero. Servirà un po' di tempo. Io sono un po' scaramantico... ma percepisco un'aria positiva. Soulé ha iniziato bene... Poi però dicono che noi romanisti a settembre parlamo, famo... (ride, ndr) Sicuramente, a oggi, sono felice".
A chiudere: hai incontrato Totti, che cosa vi siete detti? Ci racconti una battuta?
"Lui è un grande. C'è gente, che ho visto con i miei occhi, che è un decimo suo a livello mediatico e già cammina con le spalle larghe... Ad esempio, niente foto e cose simili. Uno come Totti, che è Totti da trent'anni, è comunque sempre carino e disponibile con tutti. Non è scontato. Una volta è come se mi avesse premiato lui: abbiamo fatto la foto con la cintura. E mi ha detto: 'Ma non te fai male? Ma come fai?'. Io gli ho detto: 'Capita'... Quel pallonetto...'. E lui: 'Dici a me... Io ho tirato un calcio a 'n pallone. Ma te non te fai male?'. E un'altra volta, alla Lega Calcio a 8 che giocava qui, mi avevano proposto di premiarlo. Questa è una chicca che non ho mai raccontato. Sono andato lì, ero a bordo campo e lui giocava. Tanta roba... C'era lui come miglior giocatore e dovevo premiarlo... da paura! Lui ha avuto un minimo di imbarazzo: avrà pensato: 'Ho vinto tutto... E ora devo prendere il premio di miglior giocatore della Lega Calcio a 8?!'. Con tutto il rispetto, ovviamente. E lui ha detto: 'Dai, non me lo da'...'. Quindi io gli ho detto: 'Ahò... Te sto a premia' io... pijate 'sto premio! Ma quando me ricapita?'. Alla fine gliel'ho dato! E sapete chi si è venuto ad allenare da noi? Anche un altro giocatore della Roma, di cui non parlo per rispetto, perché se non vengono pubblicate foto non lo faccio. Ma è venuto anche De Silvestri, che ci ha segnato contro il passato. Mi è venuto a trovare, si è allenato, ha messo la foto. Lui mi ha detto: 'Vieni a vedere la prima partita?'. Purtroppo ero in vacanza. 'Stai attento a quello che devi fa'!', gli ho detto. Mi raccomando, sabato 29 novembre tutti collegati!".
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