Le tv riportano la Roma agli orari di un tempo: questione di slot
Sei volte nelle prossime dieci di giorno, 4 alle 15. Soltanto due posticipi

(GETTY IMAGES)
Ai limiti del paradosso. Il ritorno con una certa frequenza delle partite della Roma agli orari di un tempo dipende da quelle televisioni sempre associate al calcio moderno. Nelle prossime dieci giornate di Serie A, la squadra di Gasperini giocherà in ben sei occasioni in diurna: quattro volte alle 15 come in epoca pre-televisiva; due nel lunch match delle 12.30, orario a dire il vero meno tradizionale e mutuato dal football britannico in piena era pay tv. Una rarità per tutti o quasi le gare di giorno, molto di più per i giallorossi, abituati nelle ultime annate a scendere in campo spessissimo (se non sempre) con le luci artificiali: alle 15 è accaduto appena 4 volte nelle passate 3 stagioni, una nel 2022-23, zero in quella successiva, tre nell’ultima. Complessivamente quanto quelle che seguiranno fino a fine novembre, fra Verona, Fiorentina, Sassuolo e Cremonese (mentre alle 12.30 si disputeranno i prossimi due match, contro il Torino e l’altra squadra della regione).
Non c’entra il presunto appeal lievitato o affievolito, a seconda dei punti di vista. L’altare cui sono devote le tv resta l’audience e la Roma è la quinta scelta dopo le tre grandi storiche del Nord e il Napoli, ovvero i club con seguito maggiore. Considerando che nella divisione fra piattaforme delle 10 gare di giornata, a Sky toccano la seconda, la quinta e la settima in ordine d’importanza (il sabato alle 20.45, la domenica alle 18 e il lunedì sera), è presto spiegato anche il motivo per il quale nei primi due turni le prestazioni di Dybala e compagni sono state trasmesse (anche) dall’emittente satellitare. Dazn ha invece sempre l’esclusiva su prima, terza, quarta, sesta e ottava scelta. Tradotto: se sono in programma scontri diretti, la Roma scala verso l’alto in un palinsesto che assegna il prime time (il posticipo domenicale) al big match; a seguire la gara delle 18 di sabato e quelle delle 15. Va da sé che in presenza di una sfida fra possibili contendenti di vertice (ad esempio Bologna-Atalanta), una partita dei giallorossi contro squadre di bassa classifica potrebbe viceversa slittare in orari meno appetibili in chiave televisiva. Discorso differente per le 12.30, orario che scombussola il lavoro e le squadre gradiscono solo a basso dosaggio. La variabile coppe poi spiega anticipi e posticipi. Ma questa è storia nota.
© RIPRODUZIONE RISERVATA