Dopo i flop di mercato e la notte di Budapest, contro l'Aston Villa riecco Monchi

Si erano incrociate due anni fa, per l'ultima volta, le strade della Roma e di Ramon Rodirguez Verdejo, meglio noto come Monchi. L'occasione era stata la finale di Europa League tra Roma e Siviglia disputata a Budapest. Non un incrocio felice per i giallorossi, come non ce ne sono mai stati con il dirigente spagnolo che, otto anni fa, costruiva la sua prima Roma cercando di portare nella Capitale il suo modus operandi, che tanto bene aveva fatto in terra andalusa.

2 Coppe di Spagna, 5 Europa League, 1 Supercoppa Uefa: con questo palmarés Monchi aveva varcato i cancelli di Trigoria, ma la sua avventura in giallorosso durò soltanto un anno e mezzo circa, con le dimissioni arrivate a marzo 2019 in seguito all'esonero di Di Francesco e il ritorno di Claudio Ranieri. In mezzo, una semifinale di Champions League ma anche tanti, troppi errori sul mercato: ad oggi, dei giocatori acquistati da Monchi ne sono rimasti due, Lorenzo Pellegrini, su cui la Roma però vantava una recompra che il ds si limitò ad esercitare, e Bryan Cristante, prelevato a peso d'oro dall'Atalanta (di Gasperini).

Dopo le dimissioni ci fu il ritorno al Siviglia, e il destino rimise immediatamente il ds sul cammino della Roma: il 6 agosto 2020, esattamente cinque anni fa, i giallorossi affrontarono gli spagnoli nella prima partita dell'era Friedkin, valida per gli ottavi di finale di Europa League (gara posticipata a causa dello stop alle competizioni dovuto al Covid). I gol di Reguilon ed En-Nesyri decisero il match, con il Siviglia e Monchi che avrebbero poi alzato nuovamente la coppa al cielo, poche settimane più tardi, battendo in finale l'Inter di Conte.

Due anni dopo un altro incrocio con la Roma, un'altra finale vinta, nella notte di Budapest che fa ancora male: a due anni di distanza, a cinque esatti dal primo incontro, Monchi è adesso l'uomo mercato dell'Aston Villa, con cui contenderà la prossima Europa League proprio alla Roma, che intanto è pronto ad affrontare nuovamente, seppur in amichevole.