Per Dovbyk è la prova del nove
Scelta la maglia che fu di Pruzzo, Montella e Dzeko. Ora vuole convincere il nuovo tecnico che può essere titolare

(GETTY IMAGES)
D i certo non ha paura della pressione derivante dalle alte aspettative, Artem Dovbyk: il centravanti ucraino, per la sua seconda stagione alla Roma, ha scelto di vestire la maglia numero 9. Casacca illustre, se si tiene conto che in passato l’hanno vestita Roberto Pruzzo e Rudi Voeller, Abel Balbo e Vincenzo Montella, Edin Dzeko e Mirko Vucinic. Tre di loro (Pruzzo, Balbo e Dzeko) sono nella top-ten degli attaccanti più prolifici nella storia del club, tanto per rendere l’idea. Ma Artem spera di poterli emulare: del resto, lo stesso Dzeko ebbe una prima annata tormentata in giallorosso, con 10 gol in 39 partite e tante critiche. Dovbyk di gol ne ha segnati 17 tra campionato e coppe, 7 in meno rispetto all’annata precedente con il Girona, che gli era valsa il premio di capocannoniere della Liga. Certo, avrebbe potuto segnarne di più, e lui è il primo a esserne consapevole. Ma va ricordato che, dal 2000-01 ad oggi, gli unici a segnare di più al primo anno nella Capitale sono stati un campione del calibro di Gabriel Omar Batistuta e Tammy Abraham, proprio l’uomo da cui Artem eredita il 9.
A Trigoria si spera che la cura Gasperini dia i suoi effetti con l’ucraino così come li ha dati, in passato, con numerosi attaccanti: da quando allena in Serie A, il tecnico di Grugliasco ha avuto ben 15 calciatori nella top-ten della classifica marcatori. Da Marco Borriello (19 gol nel 2007-08, terzo miglior marcatore della Serie A) a Retegui (25 centri e titolo di capocannoniere nell’ultima stagione), i centravanti delle sue squadre hanno spesso segnato gol a raffica: Milito ne mise a referto 24 nel campionato 2008-09, Zapata e Muriel 18 a testa nel 2019-20, Gilardino 15 nel 2013-14, Lookman 15 nel 2024-25. Senza dimenticare quelli che centravanti non sono, ma che hanno segnato come dei numeri 9 con Gasp: Iago Falque, Papu Gomez, Ilicic e Pasalic, giusto per fare qualche nome. Per caratteristiche tecnico-tattiche Dovbyk non è esattamente il prototipo del centravanti “gasperiniano” (il tecnico predilige dei 9 molto mobili), ma i presupposti per lavorarci non mancano: Artem sfrutterà il ritiro estivo per convincere il nuovo allenatore che può essere a tutti gli effetti il titolare della sua Roma. In tal senso, l’ucraino sta lavorando duramente già da prima dell’inizio del ritiro per farsi trovare tirato a lucido: le amichevoli in programma nelle prossime settimane serviranno a valutare il graduale inserimento di Artem negli automatismi di Gasperini.
Ci vorrà un fisiologico periodo di adattamento, ma nel frattempo Massara non intende certo starsene con le mani in mano: stanti le priorità del mercato, relative all’esterno destro e al centrocampista centrale, il ds spera di portare a Trigoria almeno altri due attaccanti, viste le partenze di Abraham e Shomurodov. Uno può essere un vero e proprio vice-Dovbyk alla Ferguson (la pista, seppur in stand-by, resta viva), l’altro una sorta di co-titolare, in grado di agire all’occorrenza anche da seconda punta e in generale di spaziare su tutto il fronte offensivo: in questo senso, gli indizi portano al montenegrino del Lecce Nikola Krstovic, per cui la Roma ha già sondato il terreno. Se ne riparlerà: al momento le priorità, come detto, riguardano altri reparti.
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