Il racconto della stagione di Saelemaekers: un lampo in prestito
Arrivato a fine mercato nello scambio secco con Abraham, si fa subito male- Dal suo ritorno risulta spesso tra le pedine fondamentali della Roma, duttile e decisivo

(GETTY IMAGES)
A volte basta poco per lasciare un segno: è sicuramente il caso di Alexis Saelemaekers. Arrivato nelle ultime ore di calciomercato estivo in prestito secco, la sua esperienza in giallorosso si apre nel peggiore dei modi, con due fratture: prima il serio infortunio alla quarta giornata di campionato contro il Genoa, poi, poche ore dopo il pareggio del Ferraris, l’esonero di Daniele De Rossi. Da metà settembre passeranno poco più di due mesi per rivedere il belga in campo, ma intanto la Roma guidata da Ivan Juric rischia di sprofondare in zona retrocessione. Quei 53 giorni con il tecnico croato in panchina Alexis li vivrà in maniera del tutto differente, contrariamente ai propri compagni di squadra, tra terapie e allenamenti individuali per tornare a disposizione il più presto possibile. E il rientro in gruppo arriva con il terzo - e ultimo - allenatore della stagione giallorossa: Claudio Ranieri.
È a fine novembre, in Europa League contro il Tottenham, che l’esterno riassaggia nuovamente il campo. Solo 20 minuti, ma tantissima voglia di fare. La gestione continua anche nella partita successiva, in campionato, contro l’Atalanta, in cui Saele disputa altri 18 frenetici minuti. La prima vera opportunità dall’inizio arriva nella vittoria sul Lecce, allo Stadio Olimpico: il numero 56 parte titolare e sfrutta immediatamente l’occasione. Bastano 13 minuti per accendersi e sbloccare la partita. Da quel momento, Saele diventa un’arma in più per la Roma di Ranieri: quasi sempre utilizzato come esterno di centrocampo, spesso e volentieri dietro il centravanti. Freschezza, duttilità e qualità tecnica a disposizione della squadra. Non solo prestazioni convincenti, Alexis lascia l’impronta anche sul tabellino dei marcatori: tra dicembre e gennaio sono 4 le reti. A segno con Parma e Lecce, ma soprattutto nel derby vinto con la Lazio e nel punto raccolto a Bologna, sua ex squadra.
A tratti fin troppo fumoso, a tratti concreto e decisivo. Saelemaekers sembra non avere mezze misure. E nell’arco dell’annata sarà fondamentale la sapiente gestione di Ranieri per far rendere al meglio il calciatore classe 1999. Sono 31 le presenze complessive tra Serie A, Europa League e Coppa Italia: 7 gol (arrivati tutti in campionato) e 5 assist ben distribuiti. Mai così prolifico in carriera (il record di gol stagionali era fermo a 4, con Milan e Bologna) e addirittura secondo marcatore dei giallorossi in campionato, dietro solamente ad Artem Dovbyk e superando Dybala grazie al gol arrivato nell’ultima giornata col Torino. Proprio nelle ultime giornate, la sua gestione aveva fatto discutere: nel rush finale di stagione, soprattutto prendendo in considerazione i tanti scontri diretti per la Champions, Saele sembra uscire fuori dagli schemi di Ranieri.
Solo 4 minuti tra Inter, Fiorentina e Atalanta: scelta che stupisce i tifosi, il tecnico spiega: «Soulé si è adattato bene sulla fascia, Alexis senza Dybala ha fatto un po’ fatica. Ma resta sempre nella mia mente, è un giocatore importante».
Detto, fatto: in campo 84’ nell’ultima partita casalinga della stagione contro il Milan, squadra che peraltro detiene il suo cartellino, stravinta davanti a un mare di bandiere giallorosse. Poi, ancora una volta titolare nell’ultima (almeno per ora) gara con la maglia della Roma, in casa del Torino: prima il rigore procurato per il vantaggio di Paredes, poi il gol a mettere in cassaforte la partita, facendo restare i romanisti in apnea, nell’effimera speranza di un posto in Champions League che alla fine non arriverà (vista la vittoria della Juventus a Venezia). Per il momento, Alexis, ha salutato nel migliore dei modi quella che per una stagione è stata casa sua. Strade destinate a ritrovarsi? In caso contrario, è stato meglio lasciarsi che non esserci mai incontrati.
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