Alla scoperta di Gasperini: curriculum europeo
Al primo anno in Champions, l'Atalanta raggiunge i quarti di finale in piena emergenza Covid. Record di punti in Serie A (78) per due anni di fila, poi un ottavo posto

Gasperini si congratula con Djimsiti e Zapata dopo la vittoria per 2-0 sul Liverpool del 25 novembre 2020 (GETTY IMAGES)
Se fare bene è difficile, confermarsi - nella vita come nel calcio - lo è ancora di più. Soprattutto se già sei andato ogni più rosea aspettativa. Ma, una volta che hai raggiunto il cielo, l’obiettivo è quello di rimanerci, per far sì che l’exploit si tramuti in una consuetudine. È questa l’ambizione che anima Gian Piero Gasperini alla vigilia della stagione 2019-20, quella che vede lo storico debutto della sua Atalanta in Champions League.
Reduce dal terzo posto della stagione precedente, la Dea saluta due colonne come Gianluca Mancini e Petagna, ma accoglie a Bergamo la fantasia di Ruslan Malinovskyj e il talento di Luis Muriel e rinnova il prestito di Pasalic col Chelsea. Ma, se in campionato la partenza è molto buona, l’impatto con la Champions è traumatico: ko per 4-0 al debutto a Zagabria contro la Dinamo, sconfitta casalinga con lo Shakhtar Donetsk e 1-5 all’Etihad contro il City di Guardiola. A metà girone, i giochi sembrano già chiusi. Il pari casalingo contro i Citizens però dà speranza; il 2-0 rifilato alla Dinamo Zagabria quella speranza la alimenta e l’11 dicembre 2019, vincendo 3-0 a Charkiv, la Dea strappa incredibilmente un pass per gli ottavi di finale.
Del resto, in campionato gli uomini di Gasp si rivelano degli autentici schiacciasassi: 7-1 all’Udinese, 5-0 al Milan, 5-0 al Parma, 7-0 al Torino, 7-2 al Lecce, 6-2 al Brescia. Spinti dalla coppia colombiana Muriel-Zapata e dalla grande ispirazione di Gomez, Ilicic e Pasalic, l’Atalanta semplicemente vola. Il 19 febbraio, mentre il mondo comincia a conoscere il termine Covid, a San Siro (stadio che ospita le partite di Champions della Dea) il Valencia viene demolito 4-1 nell’andata degli ottavi di finale; anche al ritorno arriva una vittoria (4-3, con poker di Ilicic).
Quando il mondo intero - calcio compreso - si ferma, i nerazzurri sono ai quarti di finale di Champions League. Sono settimane e mesi bui per tutti, per Bergamo in particolare, e quando Gasp alzerà al cielo l’Europa League una delle prime dediche sarà proprio alle vittime di quel periodo e alla popolazione bergamasca, che ha vissuto momenti così dolorosi. Si torna a giocare in piena estate, ma l’Atalanta sembra andare sul velluto: nonostante il ko ai quarti di Champions con il PSG, Gian Piero guida i suoi a un altro terzo posto in campionato, stavolta con 78 punti (record assoluto per il club).
Possibile bissare un traguardo del genere? Ebbene sì, se a guidarti c’è il tecnico di Grugliasco e se la società continua a lavorare bene in sede di mercato: per un Castagne che saluta a fronte di 25 milioni, arrivano Romero, Miranchuk e Lammers e viene riscattato definitivamente Pasalic. L’ossatura della squadra resta però la stessa, quella con la quale Gian Piero ha reso grande l’Atalanta: i vari Toloi, Djimsiti, Hateboer, Gosens, de Roon, Pasalic, Gomez, Ilicic e Zapata continuano a trainare i compagni; a loro si aggiungono gli interessantissimi prodotti del vivaio bergamasco e i talenti scovati dal settore scouting in giro per l’Europa e per il mondo. Giocatori pagati poco, o comunque in grado di ripagarsi nel giro di due anni, cedendo i quali la Dea riesce a rifinanziare il suo mercato. Si crea dunque un circolo virtuoso che permette a Gasperini di replicare per la terza volta di fila il terzo posto in Serie A, ancora con 78 punti. Nella fase a gironi della Champions arrivano vittorie prestigiose in casa di Liverpool e Ajax, ma agli ottavi è il Real Madrid di Ancelotti a fermare la corsa nerazzurra.
La stagione 2021-22 parte sulla stessa falsariga delle precedenti: i 38 punti nel girone d’andata fanno sognare, ma nella seconda parte di stagione Toloi e compagni tracollano, ottenendone solo 21. I 59 totali valgono l’ottavo posto: per la prima volta dal suo arrivo a Bergamo, Gasperini manca la qualificazione europea. Eppure in Europa League la squadra era arrivata a giocarsi i quarti di finale, perdendo contro il Red Bull Lipsia. Molti addetti ai lavori ritengono quell’ottavo posto la fine di un ciclo, ma si sbagliano di grosso...
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