AS Roma

Duro lavoro e spazio ai più piccoli: il feeling di Gasperini coi giovani

In 9 anni all'Atalanta, 26 esordienti dal vivaio. Da Bastoni e Diallo a Kulusevski e Scalvini, nuove forze e introiti dal mercato. Una filosofia replicabile a Roma

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Sergio Carloni
07 Giugno 2025 - 07:00

Cultura del lavoro e feeling coi giovani. Lo hanno dimostrato la carriera e, in particolare, gli ultimi anni all'Atalanta di Gian Piero Gasperini. Un periodo prolifico, sia dal punto di vista dei risultati, sia per quanto riguarda lo sviluppo di chi si è messo in mostra tra i più piccoli. È un po' il trucco di magia del "Gasp": valorizzazione delle risorse, utili in prima squadra o a fare cassa. D'altronde, così si è formata la Dea. E anche la rosa attuale è dotata di calciatori provenienti dal vivaio. Basti pensare a uno come Giorgio Scalvini, oppure a Marco Palestra: 20 anni e tanto da far vedere. Una strada percorribile, senza ombra di dubbio, anche a Roma. Dove tanti "baby" si sono affacciati negli ultimi anni. Eppure senza esordi nel 2024-25.

Dagli albori

Sin dal 2016. Senza intoppi o dubbi. Il mantra è sempre stato lo stesso: buttare nella mischia i giovani. Ecco: con Gasperini al comando, 26 (ventisei!) calciatori hanno calcato per la prima volta i campi delle grandi competizioni. Praticamente tre per stagione. Partendo dalle giovanili, con quel sogno intramontabile. Ovviamente, attenendoci ai ragazzi provenienti dal vivaio nerazzurro. Perché se contassimo anche chi è arrivato da altrove e ha avuto l'opportunità di farsi grande (come Orsolini, lo stesso Mancini e tanti, tanti altri), la lista si allungherebbe decisamente. Già quattro nomi, nel 2016-17, fanno la loro comparsa nella prima Atalanta gasperiniana: Filippo Melegoni, Emmanuel Latte Lath, Christian Capone, e il ben più noto Alessandro Bastoni

Lista lunga

L'elenco prosegue e si ingrandisce nel corso degli anni. C'è Musa Barrow, 19 anni al momento del debutto. Poi, tra gli altri, parecchi nomi di spicco, proprio come il centrale oggi all'Inter. Dejan Kulusevski e Amad Diallo, 18 e 17 anni nel 2019, venduti poi complessivamente per 60 milioni di euro più altri bonus. Fino a Piccoli e Colley. Più Matteo Ruggeri e Giorgio Scalvini, oggi ancora in nerazzurro; oppure Caleb Okoli e i recentissimi Marco Palestra, Alberto Manzoni e Vanja Vlahovic. La filosofia è attuabile anche nella Capitale. Con parsimonia, data la differenza di pressione tra le due piazze. Resta indubbia la qualità di tanti elementi della Primavera giallorossa: da Graziani a Romano, passando per Mannini e Marazzotti. Saranno settimane di studio per fare la Roma del futuro. Passando, chissà, per i piedi di chi sogna quella Lupa sul petto

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