Pasalic-Koné: per l'Aia protocollo ok. Ma manca (di nuovo) l'audio
Valutato correttamente l'operato del Var che richiama Sozza. E il contatto tra i due centrocampisti in area è ritenuto troppo lieve. Tuttavia, come a Verona, manca una spiegazione pubblica

(GETTY IMAGES)

Sono ore roventi dopo l'episodio arbitrale avvenuto in Atalanta-Roma tra Pasalic e Koné: dopo aver assegnato in un primo momento calcio di rigore per i giallorossi, l'arbitro Sozza è stato richiamato dal Var, per poi decidere di revocare la decisione. Un episodio che ha di fatto scaturito tante polemiche e la furia di Claudio Ranieri nel post partita. Tuttavia, secondo quanto raccolto dalla redazione de Il Romanista, l'Aia ha valutato correttamente applicazione protocollo Var. In quanto il direttore di gara è stato richiamato per valutare il contrasto tra le gambe dei due calciatori.
Ed evidentemente anche il tocco di ginocchio del centrocampista nerazzurro, che sbilancia Koné in corsa, non è stato ritenuto abbastanza importante da poter essere calcio di rigore. Dalle immagini mostrate dal Var a Sozza, a bordocampo, si può notare come il fischietto di Milano abbia potuto fare affidamento solo su un'inquadratura dal basso, mentre in televisione è stata poi trasmessa l'inquadratura dall'alto, molto più chiara nell'analisi del contatto. L'affermazione che arriva direttamente dall'Aia coincide con quanto riferito dal Quarto Uomo Collu a Ranieri; oltre a coincidere con quanto affermato da Sozza a de Roon subito dopo il rigore quando spiega il perché Manu Koné non può essere ammonito per simulazione.
Non solo una richiesta di giudizio lineare, ma anche una richiesta di trasparenza: così come avvenuto dopo la gomitata di Magnani su Ndicka nella sconfitta della Roma a Verona, anche contro l'Atalanta è mancato l'audio della spiegazione della decisione arbitrale. A Monza, invece, furono proprio le spiegazioni trasmesse in diretta a lasciare non pochi dubbi sul contatto tra Kyriakopoulos e Baldanzi.
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