Quando Leone XIV scelse Roma: «Da sempre gran tifoso»
A Radio Romanista il racconto di Padre Pagano: «Io milanista, spesso con Prevost abbiamo scherzato. La somiglianza con Ranieri c’è». Gualtieri se la ride: «Papa romanista? Sono contento!»

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«Quando sono arrivato a Roma, lui era già lì e tifava la Roma. Evidentemente, da appassionato di sport, voleva scegliere una squadra e tra Roma e Lazio, com’è che dite voi, loro sono burini, giusto?». Sono bastate queste poche parole a padre Giuseppe Pagano, agostiniano e priore di Santo Spirito a Firenze, dette col suo simpatico accento toscano, per spiegare la scelta di fede (calcistica, non spirituale, va specificato in questo caso) di Robert Francis Prevost, conosciuto ai più da due giorni col nome di Papa Leone XIV.
Pagano, che con lui oltre all’ordine ha condiviso anni di studi nella Capitale tra il 1983 e il 1986, ha raccontato l’aspetto tifoso del nuovo pontefice, il 267° della storia della Chiesa, intervenendo a Radio Romanista. «Ci siamo conosciuti nel ’83, a Roma, lui studiava Diritto Canonico, io Teologia - ha proseguito il priore. Prevost è una persona semplice, questo aiuta gli altri a relazionarsi con lui. Per la mia famiglia è una persona importante, ha anche celebrato il matrimonio di mia sorella. A questa sua semplicità, però, aggiunge anche un certo spessore. Sarà un Papa di dialogo, come serve oggi».
Per padre Giuseppe, però, Leone XIV rimarrà prima di tutto un suo amico: «Io sono milanista, spesso ci siamo presi in giro su questo e a ogni Roma-Milan. Dopo la vostra vittoria contro la Fiorentina ci siamo sentiti e gli ho detto che è stato il primo miracolo di Papa Francesco, scherzando. Per tanti anni ci siamo persi di vista, entrambi in missione in giro per il mondo, poi quando è diventato Padre Generale dell’Ordine ci siamo ritrovati e abbiamo visto tante partite insieme. Ora magari sfrutteremo i suoi connazionali Friedkin per andare a vedere qualche Roma-Milan». Il prossimo è tra 8 giorni, forse troppo presto per vedere già il Papa all’Olimpico, stadio che tra l’altro ha già visto. Perché tra i biglietti venduti per un Roma-Sassuolo del 2019 (terminato 4-2 per i giallorossi), ne risulta uno a nome Prevost. Infine, sulla somiglianza con Ranieri: «Sì, è vero! Non ho mai conosciuto Ranieri, ma mi è simpatico, suggerirò al Papa di incontrarlo».
Insomma, l’altro americano a Roma (oltre a Dan) è destinato a riscuotere simpatie tra i romanisti. Una notizia che anche Gualtieri, intercettato dai microfoni dell’agenzia Dire, ha commentato: «Il Papa è romanista? Sono contento (ride, ndr)!». Gaudium magnum, anche per il primo cittadino.
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