Roma-Fiorentina, un Olimpico da Champions
Un tifo che fa punti. Commozione per Bove sotto la Sud

(GETTY IMAGES)
Adrenalina pura e emozioni all’Olimpico. Dall’inizio alla fine. Cuore immenso la Roma, cuore immenso lo stadio, un tutt’uno. Cuore immenso le due squadre in campo. “Grazie Roma” cantato tutti insieme a fine partita, prima del saluto commovente di Edoardo Bove, protagonista silenzioso della giornata, tornato da ex nella Capitale e in procinto di rientrare dopo il prestito alla Fiorentina, fermo ai box per il problema al cuore sopraggiunto a dicembre scorso in panchina coi viola in borghese con la sua deroga. Bove che a fine gara prima saluta il settore ospiti e poi, con le due squadre ad applaudire, la Fiorentina a centrocampo e la Roma al limite dell’area della porta della curva Sud, va apprenderci un abbraccio infinito dalla sua gente, i romanisti. «Che sarà sarà ovunque ti sosterrem». Cori e striscioni fin da prima del calcio d’inizio: «Forza Edo... Continua a sognare», scrive la Sud. «Un cuore più forte di un destino avverso. Forza Edoardo», in Tevere. E poi bandiere a perdita d’occhio, come da invito della Sud, e Olimpico ancora una volta stracolmo per “bissare” Roma-Athletic. E così sia: uno stadio che porta punti “reali” alla squadra. In 63.540 sugli spalti e spazio alle emozioni prima di Roma-Fiorentina. Suggestiva la versione di “Mai sola mai” (scritta comparsa sulla manica della maglia giallorossa) cantata attraverso i video inviati dai tifosi che provano a spiegare «cosa sei per me» e proiettati nel maxischermo, col ritornello “coperto” dallo stadio intero.
Da registrare la standing ovation al contrario per Zaniolo, impalpabile come non mai ma beccato dal pubblico all’uscito. E il plebiscito per l’eroe tra i pali, Mile Svilar, che all’83’ si regala anche un coro che parte spontaneo dalla Sud. Chapeau.
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