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L'anno che verrà

I cento passi che dividono da De Rossi

Mancano 100 giorni alla nuova stagione. Il tecnico in attesa del contratto e del prossimo direttore

I Friedkin e De Rossi a Trigoria

I Friedkin e De Rossi a Trigoria (GETTY IMAGES)

22 Marzo 2024 - 07:00

Tra 100 giorni partirà la nuova stagione e mentre la Roma oggi è impegnata su due complicatissimi fronti (la rincorsa al posto Champions in campionato e il quarto di finale di Europa League col Milan) col rischio di ingarbugliarsi ulteriormente il cammino in caso di qualificazione (col meraviglioso, ma delirante intreccio possibile tra il 28 aprile e il 12 maggio: cinque sfide presumibilmente all’ultimo sangue contro Napoli, Juventus e Atalanta inframmezzate dalle due semifinali), c’è tutto il un futuro da pianificare considerando che al momento vanno considerate vacanti le caselle del direttore sportivo e dell’allenatore della prima squadra. Tiago Pinto ha lasciato Roma al termine della finestra invernale del mercato, lo scorso 2 febbraio, e nonostante un comunicato societario risalente addirittura al 4 gennaio in cui il club annunciava che “il processo di individuazione del nuovo direttore sportivo è in corso e saremo lieti di poterlo annunciare nelle prossime settimane”, la poltrona è ancora vuota. Daniele De Rossi ha invece il contratto in scadenza al 30 giugno e non risultano al momento mosse del club per ragionare con lui del futuro. Quali sono dunque al momento gli scenari più probabili? Proviamo a ragionarci insieme.

Di nomi di dirigenti ne sono girati parecchi, da quando invece la panchina della Roma è stata affidata a Ddr si sono rarefatte  fino a sparire le ipotesi alternative, probabilmente perché dopo i risultati ottenuti sarebbero poco opportune. Ma molto in compenso si è ventilato riguardo il futuro del club. Ogni tanto qualche sito sensazionalistico rilancia indiscrezioni circa una possibile cessione delle quote da parte dei Friedkin, peraltro quasi sempre pubblicamente o almeno informalmente smentite. Al Romanista risulta invece che non solo Dan e Ryan Friedkin non abbiano alcuna intenzione di cedere la Roma, ma che stiano ragionando in termini molto ambiziosi sul rilancio del club, attenuando il più possibile la morsa del Fair Play Finanziario aumentando e diversificando i ricavi, rilanciando dopo un periodo di apparente immobilismo l’operazione del nuovo stadio (si sono intensificati i sopralluoghi operativi), pensando al rafforzamento della struttura societaria (nella quale si stagliano centrali le figure di Lina Souloukou e Maurizio Lombardo) anche in prospettiva della partenza del nuovo progetto tecnico che, questa è la convinzione che sta maturando, non potrà prescindere dal rinnovo del contratto a De Rossi.

E chissà se il rinvio dell’ingaggio del direttore sportivo non dipenda in qualche modo anche da questo. Quando è stato proposto il contratto fino al 30 giugno a De Rossi da una parte è emersa la lungimiranza del club che ha individuato nell’ex capitano giallorosso la figura giusta per rimettere la squadra sulla corsia più veloce dopo la sbandata di inizio anno tenendo contemporaneamente quieta la piazza, dall’altra si è voluta posticipare la riflessione sulla pianificazione della gestione tecnica ventura, evitando quindi decisioni affrettate. Ma man mano che De Rossi prendeva possesso del ruolo, le sue qualità così prepotentemente emerse hanno rapidamente conquistato i Friedkin, e si è cominciato a ragionare sul futuro accarezzando l’idea di offrire all’attuale allenatore un contratto di rinnovo pluriennale, e quindi diradando i sondaggi con altri tecnici. E, di conseguenza, di non ingaggiare immediatamente il ds (sul quale sarebbe magari poi ricaduta la responsabilità di portare anche un nuovo allenatore), ma di sceglierlo con più tempo magari consultando anche lo stesso De Rossi. Chi piaccia a Daniele non è del resto un mistero. Uno è Ricky Massara, l’ex ds del Milan che Daniele ha avuto modo di conoscere ed apprezzare nel periodo trascorso insieme alla Roma quando il dirigente era il delfino di Sabatini, ed un altro è un ex compagno di squadra che ebbe un ruolo fondamentale nel portarlo al Boca Juniors, Nicolas Burdisso, attuale direttore tecnico della Fiorentina. Peraltro Daniele ha rivisto Nico proprio mercoledì, presso la Camera Ardente allestita al Viola Park per l’ultimo saluto a Joe Barone. Al momento però non ci risultano contatti diretti con i due dirigenti né sappiamo se Daniele De Rossi sia mai stato consultato per un consiglio. Di sicuro tra 100 giorni parte la nuova stagione.

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