ASCOLTA LA RADIO RADIO  
La partita

Altri quattro: questa Roma non si ferma

Nel primo tempo a segno Pellegrini e Lukaku poi un gioiello di Dybala su punizione e infine Paredes su rigore

L'esultanza di Lukaku dopo il gol segnato contro il Monza

L'esultanza di Lukaku dopo il gol segnato contro il Monza (GETTY IMAGES)

03 Marzo 2024 - 08:00

Non si ferma più la Roma di De Rossi, ne segna altri 4 e stavolta su un campo molto complicato, a Monza, dove solo l’Inter aveva segnato tanto, e vince una partita complicata (la sesta su sette prestazioni) a dispetto del larghissimo risultato, dando un’altra bella accelerata al suo campionato e mettendosi al quinto posto tra il Bologna e l’Atalanta, che oggi s’affronteranno alle 18. L’ha vinta col piglio delle grandi squadre, quelle che spingono tanto e qualcosa di conseguenza concedono, tirano tanto in porta sfruttando la qualità dei giocatori, e di qualità ne hai tanta se nel tabellino dei marcatori finiscono Pellegrini in dribbling (quinto gol tra campionato e coppa da quando è arrivato De Rossi, un mese e mezzo), Lukaku su azione, Dybala su punizione e Paredes su rigore (solo perché Paulo era uscito, per non affaticarsi in vista del Brighton). Il gol del Monza è arrivato solo nel finale, con una prodezza di Andrea Carboni imparabile per il talismano Svilar, ma già nel primo tempo, sullo 0-0, la squadra di Palladino aveva costruito le occasioni giuste per passare in vantaggio (palo di Djuric) e sullo 0-2 ne hanno conteggiate altre, prima che la Roma dilagasse. Ma che la vittoria sia sacrosanta, non può metterlo in dubbio neanche Palladino che dopo gli abbracci con l’amico De Rossi,  a fine partita ha provato a segnalare errori decisivi dell’arbitro che sul campo nessuno aveva notato (e, a dir la verità, neanche alla moviola).

De Rossi era stato ancora una volta coerente con la sua idea di calcio e di Roma: andiamo a palleggiare nella loro metà campo anche a costo di rischiare qualcosa, ma grazie alla qualità degli attaccanti sono molte di più le occasioni per segnare rispetto a quelle che si possono subire. Così è successo nel primo tempo, terminato 2-0 per la Roma, con le reti di Pellegrini e Lukaku, con un’altra annullata per un centimetro di fuorigioco di Dybala nell’azione poi conclusa in porta da Cristante, ma con un dominio interrotto solo da qualche pericolosa transizione dei padroni di casa che hanno sfiorato un paio di reti: hanno concluso male dopo aver sicuramente costruito meglio sfruttando qualche indecisione in non possesso della Roma sbilanciata. I due tecnici erano andati sulla strada più conosciuta, il 433 per De Rossi e il nuovo 4231 per Palladino, confermato dopo i buoni risultati ottenuti nelle sfide con Milan e Salernitana, prima di cambiare entrambi (la Roma in conseguenza del Monza) nella ripresa. Nel confronto però tutto sommato non c’è stata sfida, con la Roma perennemente proiettata in avanti e il Monza in affannosa difesa. Ddr aveva ribadito la fiducia in Ndicka, preferito dall’inizio a Smalling al fianco dell’intoccabile Mancini, con Kristensen schierato a destra e Angeliño a sinistra, pronti magari a lasciare spazio ad altri giocatori nella sfida di giovedì col Brighton (ieri pesantemente sconfitto anche dal Fulham, altro segnale di una involuzione da cui De Zerbi non riesce ad uscire). Kristensen peraltro uscirà di scena presto dopo i numerosi scatti effettuati nel rigido clima dell’U-Power Stadium di Monza (e sotto una pioggia fitta e insistente): al suo posto un reattivo Celik. In mezzo confermati Cristante, Paredes e Pellegrini, davanti il tridente ormai titolare, con Dybala a destra libero da compiti difensivi sul terzino opposto (ci penseranno Kristensen e poi Celik), Lukaku ed El Shaarawy, pronto invece a scendere fino all’estrema difesa contro il velocissimo Birindelli. In mezzo il giovanissimo francese Bondo (2003) con Gagliardini, anche lui richiamato presto per un infortunio alla spalla con inserimento del talento argentino Valentin Carboni che ovviamente non ha nulla a che vedere con l’omonimo (nuorese) Andrea, terzino sinistro assai più compassato del dirimpettaio di destra (anche se, come vedremo, più abile nelle conclusioni). Dietro i centrali sono stati Caldirola (al posto dello squalificato Izzo) al fianco di Pablo Marì, davanti Colpani, Pessina (poi Carboni) e Mota Carvalho alle spalle di Djuric, il gigante su cui ora sin troppo spesso si poggiano le giocate offensive dei monzesi di Palladino.

In cronaca le prime occasioni sono state per la Roma, prima con un colpo di testa di Cristante su bel traversone di Angeliño, poi con un delizioso destro a giro di Pellegrini salvato da Di Gregorio. Ma è stato il Monza a sfiorare il vantaggio al 16’, con un rientro da destra sul sinistro di Colpani, rapido cross tagliato per Djuric che ha anticipato Ndicka e ha colpito il palo a Svilar battuto. Sul corner che ne è scaturito, uno schema applicato a liberare il tiro di Birindelli ha fatto correre un altro brivido sulla schiena dei 2500 tifosi radunati nel settore ospiti esposti alla pioggia battente, ma la conclusione è stata un po’ ciabattata. Poi, sul ribaltamento, una bella combinazione Lukaku, El Shaarawy, Pellegrini ha mandato il belga in profondità a sinistra, sul pallonetto Marì ha salvato deviando di testa in corner.

Sull’angolo, dopo una respinta su sinistro di Angeliño deviato, la Roma ha trovato il gol per l’assist splendido di Dybala a Cristante, ma dopo tre minuti di consulto al Var (pare non si riuscisse a far funzionare il software) è stato annullato per una posizione di fuorigioco dell’argentino. Poi si sono arresi Gagliardini (lussazione alla spalla) e Kristensen (probabile stiramento al flessore), sostituiti da Valentin Carboni (con Pessina retrocesso in mediana) e Celik. Prima dell’accelerata decisiva a fine primo tempo la Roma ha corso il rischio di finire sotto, per un rinvio lungo di Caldirola su cui, per via delle rotazioni delle catene dei giocatori di Palladino, Paredes si è trovato a difendere su Birindelli e ovviamente l’esterno è sgusciato via, ma per fortuna di De Rossi invece di servire Mota Carvalho che seguendo l’azione si è ritrovato solo in area ha preferito calciare in diagonale non trovando però la porta. Due minuti dopo il gol romanista: altra verticale di Cristante per Lukaku, scarico in acrobazia per Pellegrini che ha toccato il pallone per ingannare Birindelli e poi ha calciato di sinistra in diagonale, imprendibile per Di Gregorio. Al 41’ un’altra proiezione offensiva tra Lukaku e Dybala è stata fermata sul limite dell’area e dalla ripartenza è nata un’altra occasione per il Monza, con Mota Carvalho liberato in area da Bondo eppure incapace di tirare per il provvidenziale intervento di Mancini e la rapida uscita di Svilar. Sul ribaltamento è arrivato il raddoppio romanista grazie a Dybala che ha messo la marcia sulla sinistra e ha servito in area Lukaku che ha sfruttato un’indecisione di Caldirola e ha deviato di sinistro il delizioso assist dell’argentino. La Roma ha poi chiuso il tempo dilagando nel palleggio e sfiorando il terzo gol con Lukaku servito da Celik.

Nel secondo tempo Palladino si è presentato con il 3421, tenendo in panchina Colpani e inserendo Kiriakopoulous, abbassando Andrea Carboni da terzo centrale e la Roma ha preso a soffrire un po’, con due occasioni capitate a Djuric e Andrea Carboni, conclusioni alte di testa. Allora De Rossi è corso ai ripari, mettendosi 352 con l’ingresso di Smalling per Angeliño (a sinistra El Shaarawy) e Bove per Pellegrini. E Dybala su punizione al 18’ ha definitivamente indirizzato la partita, aggirando la barriera e battendo per la terza volta Di Gregorio. Palladino ha rinviato di pochi minuti l’ingresso di Maldini che si è presentato con un dribbling ubriacante concluso male. Poi Cristante ha liberato davanti al portiere Celik che invece di tirare ha cercato un improbabile assist per Lukaku e ancora Andrea Carboni ha sprecato un cross deviando alto di testa. Al 32’ gli ultimi cambi di De Rossi (Huijsen e Baldanzi) hanno alleviato la stanchezza di Mancini e Dybala. E quando Bondo ha trascinato a terra proprio Huijsen su un calcio d’angolo per la Roma, a calciare il rigore (assegnato dopo review sul campo) si è presentato Paredes, destro al sette e tutti a casa. Non  prima di ammirare la prodezza finale di Andrea Carboni che al terzo tentativo ha fatto centro, con un sinistro ciclonico da 25 metri che ha fatto arrabbiare Svilar. Ottimo segno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA