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L'eroe a sorpresa

Un Reggio di sole per Kristensen

Dopo un avvio di stagione complicato, l’esterno destro decisivo al Mapei. Prima il rigore procurato, poi il gol della vittoria, 36 anni dopo l’altro danese Berggreen

Rasmus Kristensen esulta con la maglia della Roma

Rasmus Kristensen esulta con la maglia della Roma (GETTY IMAGES)

05 Dicembre 2023 - 07:58

Un ipotetico Shakespeare trapiantato nel XXI secolo e prestato al giornalismo sportivo, all’indomani della vittoria della Roma a Reggio Emilia, avrebbe forse riadattato una delle sue più celebri battute dicendo che «c’è del calcio in Danimarca». E la frase avrebbe pure ragion d’essere, dato che Rasmus Kristensen s’è preso la scena a sorpresa, nella preziosissima vittoria romanista in casa del Sassuolo: in parte perché sembrava essere un po’ uscito dai radar (era stato titolare soltanto una volta nelle ultime sette giornate), in parte perché erano 36 anni che la Roma non vinceva grazie a un gol di un calciatore danese. Era il 22 febbraio 1987, e allo Stadio Olimpico un gol di Klaus Berggreen permetteva agli uomini di Eriksson di battere l’Inter. Nel mezzo, l’unico altro danese in giallorosso era stato Simon Kjaer, che però nel 2011-12 non aveva mai trovato la via del gol.

C’è riuscito, pur con la decisiva complicità di Ruan Tressoldi, il 27enne arrivato in estate dal Leeds e che fino al fischio d’inizio di Sassuolo-Roma aveva collezionato soltanto 540’, tutti in campionato, dato che non è stato inserito nella lista UEFA. Qualcuno già malignava: Kristensen è rapidamente finito nel dimenticatoio. Le recenti titolarità di Karsdorp avevano contribuito a dare la stura alla solita, ciclica tendenza che spinge una parte degli addetti ai lavori (e di presunti tifosi) a dare addosso all’elemento in difficoltà. Lui stesso - raggiante dopo la gara col Sassuolo - lo ha ammesso: «L’inizio è stato duro». Eppure ha aggiunto: «Ma sono felice, perché ho sentito la fiducia di Pinto e di Mourinho».

Lo Special One, domenica, lo ha mandato in campo a inizio ripresa, ribadendogli di credere in lui e chiedendogli di spingere, di entrare nell’area neroverde per creare superiorità numerica e mettere quindi in difficoltà la retroguardia avversaria. Rasmus lo ha fatto, e proprio da un suo inserimento è nata l’azione che ha portato al rigore: il danese ha sterzato su Erlic, che lo ha sgambettato. Al resto ha pensato, con la consueta glaciale freddezza, Paulo Dybala.

Ma il numero 43 non si è accontentato: stavolta la “Joya” ha ricambiato il precedente favore, restituendogli di tacco il pallone che Kristensen gli aveva appena consegnato; inserendosi con i tempi giusti, il laterale destro ha colto impreparata la difesa del Sassuolo, quindi ha calciato col sinistro (il suo piede debole), trovando la deviazione decisiva di Tressoldi, che ha alzato il pallone e scavalcato Consigli. A fine gara, l’abbraccio tra Rasmus e Mourinho è parso il simbolo perfetto di un nuovo inizio. Un Reggio di sole che spingerebbe persino il Bardo a rivedere quel celebre verso: il marcio, stavolta, lo lasciamo a chi sperava di veder fallire Mou.

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