AS Roma

Una Roma non bella ma belga: Lukaku stende lo Sheriff Tiraspol

Primo tempo chiuso in vantaggio non pienamente meritato (e su autogol), dopo il pari entra Dybala e innesca Big Rom. Ko Renato Sanches: da valutare le sue condizioni

Lukaku in azione contro lo Sheriff Tiraspol

Lukaku in azione contro lo Sheriff Tiraspol (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
22 Settembre 2023 - 08:02

Comincia col piede giusto, il sinistro di Lukaku, la nuova avventura della Roma vicecampione d’Europa League. Si torna infatti con tre punti dalla Transnistria (11 mesi dopo l’ultimo successo internazionale fuori casa), merito dell’ennesimo gol del belga nella competizione, sempre a segno nelle ultime dodici partite di Europa League (ieri è stato il 16° gol), record ulteriormente ritoccato.

C’è stato bisogno dello spunto del gigante buono al 20’ della ripresa dopo un primo tempo decisamente brutto finito in fortunoso vantaggio (autogol al 3’ minuto di recupero su una punizione senza troppe pretese di Paredes, dopo 48 minuti insipidi), e dopo il meritato pareggio ad inizio ripresa di Tovar. Poi Mou ha scelto la strada della qualità, ha messo dentro Dybala e dal primo duetto tra i due è venuto fuori il gol della vittoria, con la decisiva partecipazione di Cristante, autore dell’assist decisivo di tacco e alla fine migliore in campo.

Nel gruppo G va registrata anche la vittoria corsara dello Slavia a Ginevra col Servette, prossima avversaria della Roma all’Olimpico tra due settimane: in caso di vittoria, nel doppio confronto con i cechi ci si giocherà presumibilmente il primato nel girone, ma certo è che il successo di ieri ha messo in discesa il cammino.

La Roma all’inizio della partita era rimasta un po’ sorpresa dal dinamismo dei locali, ben preparati tatticamente da Bordin con un 3412 calibrato su pressioni non alte, ma ben portate appena oltre la metà campo, con il capitano Talal a schermare il regista romanista (prima Cristante, poi Paredes dopo l’uscita di Renato Sanches), i due attaccanti (mediocri ma veloci) Mbekeli e Ankeye ad occuparsi dei tre centrali Ndicka, Llorente e Mancini, quattro dirimpettai a metà campo contro i quattro centrocampisti romanisti (da destra a sinistra Karsdorp, Renato Sanches, poi sostituito nel ruolo da Cristante, Aouar e Zalewski), mentre i tre centrali statuari Tovar, Kiki e Garananga si sono occupati senza troppa fatica nel primo tempo almeno di Lukaku e El Shaarawy, i due attaccanti scelti da Mourinho per il non irresistibile, almeno sulla carta, impegno.

Il fatto è che se poi viene a mancare la qualità in molte rifiniture e gli errori nella trasmissione di un predominante possesso palla (58% a fine primo tempo, con punte anche del 65%) così numerosi, diventa consequenziale che gli avversari si carichino persino con un pubblico così modesto (poco più di 10.000 tifosi, tra cui una sessantina di romanisti). Per arrivare alla prima iniziativa non diciamo neanche pericolosa, ma almeno interessante, si è dovuti così arrivare al 19’, con un taglio interno improvviso di Karsdorp (fin lì piuttosto distratto in non possesso), con un triangolo con Lukaku e successiva assistenza per El Shaarawy, colto però di sorpresa. Al 28’ un improvviso stop di Renato Sanches in una percussione offensiva ha confermato tutti i dubbi che il suo ingaggio si è portato dietro: nuovo ko, con la solita speranza, in attesa degli accertamenti strumentali, che si sia fermato prima della lesione. Al suo posto Paredes, subito retrocesso a play con Cristante alzato a mezzala, dove è progressivamente migliorato di rendimento. Al 29’ El Shaarawy ha ciabattato male una conclusione di sinistro su scarico di Lukaku, al 35’ la partita si è accesa con un’occasione per testa: prima un clamoroso palo interno per lo Sheriff con un bel cross tagliato da capitan Talal (il migliore dei suoi) e deviato da Mbekeli in anticipo su Karsdorp, poi con un destro diagonale di El Shaarawy terminato fuori di poco. Al 37’ una transizione partita dai piedi di Paredes è finita un po’ lunga sui piedi ancora del Faraone, che poco ha potuto da sinistra. Al 39’ Zalewski ha concluso in curva un destro promettente.

Poi al 49’, nel recupero dei 3 minuti di recupero concessi dall’attento arbitro lettone Treimanis, una punizione calciata forte in area da Paredes è stata deviata maldestramente di sinistro da Talal e poi ulteriormente toccata da Kiki, ad ingannare Koval: e col vantaggio per la Roma si è andati al riposo.

Ad inizio ripresa Mbekeli è sfuggito subito a un distratto Ndicka, e la pericolosa conclusione ha sfiorato l’incrocio dei pali e l’episodio ha rinsaldato la speranza dei locali che hanno trovato presto il pareggio. Su calcio d’angolo, la palla ha carambolato tre volte in area come in un flipper senza che Cristante, Llorente e Aouar siano riusciti a calciarla lontano: ne ha approfittato Tovar scaraventandola alle spalle di Svilar. Una bella combinazione successiva nata da una gran verticale di Llorente per Lukaku con scarico su Paredes ha messo El Shaarawy nelle condizioni di battere a rete dalla parte destra dell’area, ma la conclusione è terminata alta. Mou non ha aspettato oltre e ha fatto tre cambi tutti insieme: dentro Spinazzola, Bove e Dybala per Zalewski, Aouar e proprio El Shaarawy.

Serviva maggior qualità, la Roma l’ha servita subito sul piatto: al 20’ Paulino è partito dritto cercando Lukaku che gli ha restituito il pallone, allora Dybala ha cercato la sponda di Cristante che invece di tacco ha servito ancora Romelu, che ha controllato col destro e si è spostato la palla sul sinistro, per battere il portiere con un tiro secco e forte sul primo palo. La Roma ha allora addormentato la gara palleggiando con autorevolezza nella metà campo avversaria, costruendo anche un paio di occasioni interessanti grazie al contributo di Belotti, entrato al posto di Lukaku: fuori di un soffio il suo diagonale al 41’, deviato sulla traversa il destro di Cristante liberato da Spinazzola al 44’. E subito dopo la Roma ha rischiato la beffa, per un maldestro rinvio di Llorente finito in area romanista sulla testa di Talal su cui è uscito a valanga Svilar, deviando però il pallone in angolo. Per questo è stato assolto da Treimanis.

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