AS Roma

La Lu-Pa c'è, il viaggio è iniziato: ora la Roma può decollare

Lukaku e Paulo subito a segno all’Olimpico nella prima gara giocata insieme dal primo minuto. La Roma può spiccare il volo grazie ai loro talenti

Dybala e Lukaku festeggiano il gol del 6-0

Dybala e Lukaku festeggiano il gol del 6-0 (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
19 Settembre 2023 - 08:10

L'alba di nuova era, il primo vagito di una squadra dal potenziale ancora inespresso. La Roma che ha schiantato l’Empoli non è solo un gruppo che ha preparato bene una partita e non ha dato tregua al suo avversario: la sfida dell’Olimpico è una proiezione di quello che può essere o diventare, il lampo che squarcia la notte e illumina un percorso finora rimasto nascosto, un cammino lungo e tortuoso, ma che può portare a vette altissime.

Paulo e Rom
Infallibile dagli undici metri, geniale con il pallone tra i piedi, mentre l’altro si è confermato letale a tu per tu con il portiere avversario. La “prima” della coppia Dybala-Lukaku si chiude con tre gol fatti e una quantità industriale di giocate che hanno impreziosito la manovra giallorossa contro l’Empoli. 

La Joya è l’artista senza schemi, il pittore con la tavolozza sempre piena di colori, in grado di trasformare qualsiasi pallone giocato in un’opera d’arte. “Big Rom” è la certezza assoluta, il porto sicuro verso il quale indirizzare la sfera. È il belga poi a decidere come usare la sua prorompente fisicità, al servizio della squadra. I due si sono cercati, ma senza forzare troppo le giocate, con l’intenzione di pensare sempre alla giocata più proficua, senza voler accelerare le tempistiche di un’intesa che avrà bisogno di altre gare per essere perfezionata. 

E il collettivo gode
Uno spettacolo per gli occhi, ma anche per i compagni, che non possono non beneficiare di due calciatori di questo livello. L’argentino è l’uomo che danza tra le linee, sfuggendo agli schemi e alle marcature preventive, alla ricerca dello spazio di tiro o della giocata più utile possibile. L’ex Chelsea invece è il terrore dei difensori avversari. Imponente dal punto di vista fisico, scaltro nel posizionamento medio su tutto il fronte offensivo: i compagni sanno che passargli il pallone vuol dire non perderlo mai, lui poi è in grado di fare sponda, allargare il campo o puntare dritto in profondità. Un attaccante di una fisicità rara, in grado di trasformarsi, con una semplice giocata, in una locomotiva pronta a percorrere a tutta velocità il binario che lo conduce verso la porta. Non è un caso che con l’Empoli ne abbiano beneficiato gli esterni (Kristensen e Spinazzola) ma anche gli incursori (Renato Sanches). 

Ma non solo, perchè alzando il livello tecnico della squadra, adesso il pallone non si alza più. I lanci lunghi sono diminuiti, i rinvii dal fondo quasi aboliti. Da Llorente a Ndicka, passando per Cristante, Paredes e Renato Saches: Dybala e Lukaku vogliono la palla sui piedi, prediligono il fraseggio e l’intuizione di prima, forte e tesa. E così la squadra fa girare palla, dà ritmo all’azione e cerca la profondità. Così la nuova Roma cresce in qualità e palleggio. A far male all’avversario, poi, ci pensano quei due.

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