AS Roma

Tutta la voglia di Lukaku: il 90 in campo fa subito paura

Il belga entra nella ripresa e il suo ingresso scuote la squadra. Al primo pallone toccato ha sfiorato la prima rete con la maglia giallorossa

Romelu Lukaku con la maglia giallorossa

Romelu Lukaku con la maglia giallorossa (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
02 Settembre 2023 - 09:22

Era la scintilla che l’Olimpico aspettava a braccia aperte, il cambio di passo e di mentalità di cui la squadra aveva bisogno nel momento di massima difficoltà. Il tutto alla prima gara ufficiale 73 giorni dall’ultima con la maglia della nazionale belga. L’antipasto fornito da Romelu Lukaku contro il Milan ha ricordato a tutti il livello assoluto del nuovo attaccante giallorosso. Sembrava quasi distaccato mentre i suoi nuovi tifosi celebravano il suo arrivo all’interno della famiglia romanista, questo perchè il campione festeggia dopo le vittorie, non prima. E nella sua mente c’era spazio solo per la partita, che avrebbe voluto giocare anche dall’inizio, tanta era la voglia di incidere subito con la maglia della Roma. Ha dovuto invece attendere 70 minuti prima di fare il suo ingresso in campo, ma la musica è subito cambiata.

Record rinviato
Un giro di lancette dal suo ingresso in campo e, dopo la sponda fortuita di Belotti, il primo pallone della sua carriera in giallorosso gli arriva sul destro, non il suo piede forte. Lukaku non ci pensa due volte, senza nemmeno guardare la porta o il piazzamento tra i pali di Maignan. Bum e il pallone che non esce di molto dallo specchio della porta. Sarebbe stato un gol da record, al primo pallone toccato. Appuntamento invece rimandato alla sfida casalinga con l’Empoli. Ma la partita di Romelu ha detto tanto altro, di quello che è stato e di quello che sarà, quando la squadra girerà meglio, con più gamba e meno frenesia, con più qualità nelle giocate decisive, che è decisamente mancata nel momento più importante della partita, quando il Milan si è ritrovato in dieci.

E lì Lukaku si è preso sulle spalle la squadra, cercando e chiedendo a gran voce il pallone ai compagni. Krunic si fa male? Lui corre a parlare con Zalewski per dargli indicazioni su come servirlo meglio. E i palloni per Big Rome iniziano ad arrivare come piacciono a lui, forti e su di lui, maestro nell’arpionarli e difenderli, riuscendo sempre a “pulirli” e trasformarli in un qualcosa di pericoloso. Da una potenziale sponda o all’apertura per gli esterni, la Roma in venti minuti ha sperimentato cosa significhi poter contare in campo sulla fisicità di Lukaku. E questo è solo l’inizio.

Margini di crescita
Le premesse alle considerazioni di natura tattica in arrivo sono due ed entrambe doverose. Per vedere una Roma più forte servirà una condizione fisica diversa dall’attuale, altrimenti il valore dei giallorossi rimarrà, purtroppo, solo virtuale. Partire senza Renato Sanches e Dybala, con Pellegrini in panchina e Aouar ko dopo 30 minuti, per questa Roma qui è troppo. La seconda riguarda Belotti, l’ultimo dei problemi di questa squadra, giocatore in grande crescita e condizione, ma la qualità fa sempre la differenza e Lukaku è pronto a prendersi la scena.

Detto questo, il belga dà modo a Mourinho di ridisegnare la Roma a suo piacimento o semplicemente ad offrire una quantità infinite di soluzioni tattiche all’interno della stessa gara. Un giocatore come Lukaku sa proteggere il pallone, portandosi via almeno un uomo in costante marcatura, aprendo così gli spazi a eventuali inserimenti. Sa regalare alla squadra profondità, dando così modo di non schiacciarsi troppo. E, infine, oltre ad essere un bomber di qualità sotto porta, ha modo di diventare una preziosa sponda per i compagni. Una nuova Roma è pronta per nascere. Con Lukaku a guidarla.

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