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Libero arbitrio

Il disastroso Taylor stavolta non si scusa: quanti errori con Mou

Nel 2014 negò un rigore solare al Chelsea di José e ammise l’errore. A Budapest altri inconcepibili svarioni. L’inglese contestato e scortato in aeroporto

Taylor circondato dai giocatori giallorossi

Taylor circondato dai giocatori giallorossi (GETTY IMAGES)

02 Giugno 2023 - 08:31

Una «disgrazia», anzi, «una fot...ta disgrazia»: questa la sintesi, operata nel post-partita da José Mourinho, a proposito dell’arbitraggio di Anthony Taylor a Budapest. Le immagini dello “Special One” furioso, nel parcheggio interno dello stadio, che si sfoga con il fischietto inglese e con il designatore della UEFA Rosetti («Non avete neppure vergogna sulla vostra faccia», una delle frasi del portoghese) hanno fatto il giro del mondo, e la dicono lunga su una direzione arbitrale disastrosa, a senso unico, e che ha indirizzato nettamente l’andamento della partita. Le critiche, a Taylor, non sono arrivate solo dall’allenatore, ma anche dai tifosi romanisti che ieri lo hanno incrociato all’aeroporto di Budapest, contestandolo duramente e costringendolo di fatto alla fuga.

Tanti gli epiteti non ripetibili rivolti al direttore di gara. Al suo indirizzo un tifoso (poi fermato dalle forze dell’ordine) ha anche lanciato una sedia. E non si tratta “soltanto” del fallo di mano in area andalusa di Fernando (che pure da solo basterebbe per una gravissima insufficienza), ma anche la gestione dei cartellini: quelli non dati ai calciatori del Siviglia (Lamela avrebbe meritato il secondo giallo) e quelli, invece, estratti con impareggiabile solerzia all’indirizzo di calciatori e membri dello staff giallorossi.

Durante la conferenza post-partita, Mou non ha usato giri di parole: «Taylor è un grandissimo arbitro, quindi speriamo che ora faccia soltanto la Champions, che faccia cagate in Champions e non in Europa League». Dritto al punto come sempre, José, ma non senza la pungente ironia che da decenni lo caratterizza. Quel «grandissimo arbitro» pronunciato mercoledì sera fa il paio con altre dichiarazioni rilasciate dall’allenatore a proposito del direttore di gare inglese. Alla vigilia di una sfida tra Manchester United e Liverpool, José aveva commentato così la designazione di Taylor: «È un ottimo arbitro, ma sarà difficile per lui fare una buona gara, avrà molta pressione addosso». Parole che non piacquero affatto alla FA, che decise di punire Mourinho con un’ammenda da 50mila sterline.

Le parole del portoghese, però, facevano riferimento (anche) a un altro incrocio con il fischietto britannico, risalente al 28 dicembre 2014. All’epoca il portoghese sedeva sulla panchina del Chelsea: in occasione di una partita di Premier League in casa del Southampton, Taylor negò un rigore solare ai Blues, per un fallo ai danni di Fabregas nell’area dei Saints; non solo, l’arbitro ammonì anche il centrocampista spagnolo ritenendolo colpevole di simulazione. «Non riesco a capire come si possa non dare un rigore così grande», disse José subito dopo la partita. Ma la vera notizia è che - stando a quanto riportò in seguito il Daily Mail - il direttore di gara si scusò personalmente con lo Special One, ammettendo di aver commesso un errore. Un episodio che all’epoca tenne banco sui media sportivi (inglesi e non solo) per la singolarità dell’episodio.

Quelle scuse, però, non hanno evidentemente impedito a Taylor di cascarci di nuovo, stavolta in una finale di una competizione europea. «Siamo abituati a questo - l’analisi di Mou - però prendere un arbitraggio del genere in una finale europea è veramente dura. Ma le situazioni arbitrali ormai sono tante, e si è visto anche nelle piccole decisioni: Pellegrini è caduto in area, giallo. Ocampos ha fatto uno scandalo in area e l’arbitro voleva dare il rigore: il VAR lo ha chiamato e lui ha avuto vergogna, ma non ha ammonito Ocampos». Niente di nuovo, si dirà, ma stavolta quella che è una folle consuetudine è costata all Roma un trofeo europeo.

E in Italia non è che le cose siano andate meglio: Mourinho è perennemente “attenzionato” dagli arbitri e dai loro collaboratori, come testimonia ad esempio il caso-Serra a Cremona, o le continue polemiche per un presunto comportamento “fuori dalle righe” della panchina giallorossa, quando poi altrove si fa lo stesso, se non di peggio. Stavolta è stato Taylor, in passato Maresca, Pairetto, Aureliano. Evidentemente, certi problemi riguardano tutte le classi arbitrali, non solo quella italiana; la cosa buffa è come questi problemi  emergano quando a bordocampo c’è José Mourinho.

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