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Stadio Olimpico, ore 18.30

Io sono la Roma: Mourinho cerca i punti per la Champions

Penultima in casa (l’ultima prima della finale di Budapest). Ricco il programma delle celebrazioni, servono tre punti per la Champions League

Mourinho in panchina all'Olimpico

Mourinho in panchina all'Olimpico (GETTY IMAGES)

22 Maggio 2023 - 09:17

Magari Mou è capace pure di far riuscire il sole che manca da un po’ di giorni (ma, guarda un po’ il caso, splendeva su cieli solitamente grigi come Rotterdam e Leverkusen quando ci ha giocato la Roma) e che ieri ha complicato parecchio il programma della finale degli Internazioni di tennis, dove José è andato solo da spettatore, per una volta non da protagonista (poi a un certo punto il cielo si è schiarito e si è giocato regolarmente). Il menu degli ultimi, palpitanti giorni di questa stagione prevede oggi pomeriggio la Salernitana (inizio gara ore 18,30, telecronaca esclusiva su Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista), e poi sabato pomeriggio la Fiorentina in trasferta (con i viola protagonisti in finale di Coppa Italia mercoledì a Roma), prima del viaggio della speranza a Budapest e del vernissage finale con lo Spezia all’Olimpico per il rompete le righe.

La gara di oggi è dunque fondamentale per mantere viva la speranza di potersi inserire ancora tra le quattro rappresentanti della Champions League partorite dal campionato italiano, a prescindere dall’ulteriore possibilità che offrirà l’eventuale vittoria dell’Europa League. Con nove punti nelle ultime tre gare il traguardo è ancora raggiungibile e sarebbe un peccato sprecare la chance intanto di oggi contro un’avversaria che ha già conquistato la certezza aritmetica di restare in serie A anche la prossima stagione. Merito soprattutto del gran lavoro svolto da Paulo Sousa, un giramondo della panchina (l’Italia è uno degli 10 paesi in cui ha allenato finora), un ottimo tecnico e anche un bel galantuomo, visto anche come ha assolto ai doveri dell’ospite nei confronti del padrone di casa con le belle e non scontate parole usate ieri nei confronti del suo connazionale Mourinho. Paulo Sousa ha conquistato 17 punti nelle 13 gare disputate finora, cambiando il destino di una squadra che pareva nuovamente indirizzata verso la retrocessione.

Le statistiche specifiche dicono che la Salernitana ha vinto solo una delle sette gare di Serie A contro la Roma, solo sconfitte nelle altre sei gare. Il successo è arrivato il 24 gennaio 1999, 2-1 con le reti di Bernardini, Federico Giampaolo e Di Biagio. La Roma ha vinto invece tutti i tre precedenti casalinghi contro la Salernitana in Serie A: tra le squadre contro cui la Roma ha all’attivo il 100% di successi in casa nella competizione, solo contro Pro Vercelli (6) e Casale (4) conta più precedenti. La Salernitana all’Olimpico quest’anno peraltro ha già vinto, contro la Lazio, 3-1 nello scorso ottobre. All’andata all’Arechi finì 0-1 con rete di Cristante. Non trascurabile il fatto che i granata in questo campionato hanno fatto punti anche con Milan, Inter, Napoli e Fiorentina.

Sarà un atipico lunedì oggi per la città e per tutti i romanisti. Ci saranno punti particolarmente caldi nel percorso del pullman verso lo stadio. E c’è un bel programma di  celebrazioni studiato dal club nei confronti dei suoi tifosi. Ci saranno maglie celebrative in palio e da acquistare (con lo slogan utilizzato per la campagna abbonamenti, “Io sono la Roma”, e mai momento sembra più appropriato per urlarlo), palloni da autografare e premi da distribuire tra i fedelissimi dello stadio. Ci sarà ovviamente l’ennesimo sold-out, il 31° per l’esattezza, con il conteggio partito proprio in un altro Roma-Salernitana, quasi un ideale ricongiungimento di un cerchio d’amore che ha avvolto la squadra nell’era Mourinho. Sperando ovviamente che ci sia poi (almeno) un’altra stagione da trascorrere insieme. Concentrati come siamo stati tutti sull’Europa League, stride pensare che l’ultimo successo della Roma in campionato risale al 16 aprile scorso contro l’Udinese all’Olimpico, match vinto per 3-0 con gol di Bove, Pellegrini e El Shaarawy. È l’ora di ripartire.

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