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Il grande ex

Dybala ritrova la Juventus

Il trascinatore giallorosso affronta il suo passato. All’andata a Torino tanti applausi e l’assist per Abraham. Ora Mourinho, per rialzarsi dopo Cremona, si affida a lui

Paulo Dybala durante una partita della Roma

Paulo Dybala durante una partita della Roma (GETTY IMAGES)

04 Marzo 2023 - 10:30

Non può essere una partita come tutte le altre, per Paulo Dybala: quello di domani contro la Juventus rappresenta per l’argentino un confronto con il suo passato, con i sette anni trascorsi in bianconero, durante i quali è cresciuto, passando dal giovane talento che era nel 2015 al campione affermato e pluridecorato che la Roma ha ingaggiato la scorsa estate. La gara dell’andata, giocata a Torino alla fine di agosto, ha testimoniato l’affetto che ancora lega i tifosi juventini a Dybala, ma ora l’unica cosa che conta per la “Joya” è continuare a trascinare la sua Roma. A maggior ragione ora, dopo la debacle ingiustificata contro la Cremonese. Allo Stadium ci furono applausi e striscioni per Paulo, che dal canto suo riuscì a servire ad Abraham l’assist per il gol dell’1-1 con una sforbiciata sugli sviluppi di un calcio d’angolo: quel giorno, per la prima volta, Paulo è riuscito a non perdere contro la Juve; nei quattro confronti precedenti, ai tempi del Palermo, era sempre stato sconfitto. Gli manca ancora la vittoria, quindi, che spera di trovare domani sera in un Olimpico che - per l’ennesima volta - sarà tutto esaurito.

Che la Roma non possa fare a meno del numero 21 non è certo una novità: lo certificano anche i numeri, che in campionato parlano di 14 gol con il suo zampino sui 31 totali. Sono 8 i centri, a cui vanno aggiunti i 6 assist forniti finora ad Abraham e compagni in Serie A; ci sarebbe anche il rigore procurato contro il Bologna e trasformato da Pellegrini per il gol-vittoria, ma questo non può essere conteggiato come un vero e proprio assist. Insomma, il 45% delle reti messe a segno finora dagli uomini di Mourinho hanno visto il coinvolgimento diretto della “Joya”, che è sempre nel vivo del gioco ed è l’unico veramente in grado di fornire il cambio di passo alla manovra offensiva. I giallorossi del resto hanno perso tre delle sette gare di campionato in cui Dybala era assente, e sempre senza segnare gol (contro Atalanta, Napoli e Lazio). Non solo: prendendo in analisi la sola Serie A, balza agli occhi come con Paulo in campo la media-gol per partita della Roma sia notevolmente più alta (1,47, frutto di 25 reti in 17 gare) rispetto a quella registrata senza di lui (0,85: 6 centri in 7 partite). L’argentino è dunque vitale e si prepara a vivere tre settimane intense su due fronti, tra campionato ed Europa, prima della sosta che lo vedrà impegnato con l’Argentina (Scaloni lo ha convocato per le amichevoli contro Panama e Curaçao). Si parte con la Juve, la squadra in cui la “Joya” è diventata grande, ma niente sentimentalismi: c’è un quarto posto da inseguire e, dopo il passo falso di Cremona, Mou si affida al suo pezzo più pregiato per rialzarsi.

Ha un passato in bianconero anche l’uomo attualmente più in forma della Roma: Leonardo Spinazzola, autore di tre assist e un gol nelle ultime tre gare. Tornato finalmente ad alti livelli a un anno e mezzo circa dal grave infortunio, il terzino sinistro può essere l’arma in più dei giallorossi, a maggior ragione contro un avversario come Cuadrado, sempre pericoloso in fase offensiva, ma che a volte lascia a desiderare in copertura. Lui in bianconero c’era stato già ai tempi della Primavera (tra il 2010 e il 2012), per poi tornarci nel 2018-19: soltanto 12 presenze prima dell’approdo a Roma, in cambio di Luca Pellegrini. A conti fatti, un affare straordinario per i giallorossi.

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