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Il pretoriano di Mou

Gianluca Mancini non si ferma e stasera ritrova la viola

Cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina, dove vinse anche uno Scudetto. Stasera sarà in campo: è il quarto romanista per minutaggio

Gianluca Mancini in azione allo Stadio Olimpico

Gianluca Mancini in azione allo Stadio Olimpico (GETTY IMAGES)

15 Gennaio 2023 - 09:20

Nove anni a Firenze, praticamente tutta la trafila nel settore giovanile, e persino un ritiro con la Prima squadra agli ordini di Vincenzo Montella. Eppure Gianluca Mancini, toscano di Pontedera, non ha mai debuttato con la Viola tra i grandi: il club decise di mandarlo in prestito a Perugia, a cui poi lo cedette a titolo definitivo. Il destino ha poi portato il difensore centrale a trasferirsi nella Capitale, e giusto domenica scorsa contro il Milan ha tagliato il traguardo delle 150 presenze in maglia giallorossa.

È tra i fedelissimi di Mourinho, che ormai là dietro fa affidamento sui soliti quattro: davanti a Rui, salvo infortuni o squalifiche, giocano sempre “Mancio”, Smalling e Ibañez (che però è squalificato per la sfida di stasera). E se l’ex atalantino, tra i quattro, è quello con il minutaggio minore, si deve soltanto a qualche sostituzione in campionato, il più delle volte nei minuti finali, e per la squalifica scontata nell’ultima partita della fase a gironi di Europa League, all’Olimpico contro il Ludogorets. Con 1.902 minuti totali in stagione finora, Mancini è preceduto soltanto dai tre compagni già citati come minutaggio globale.

Ma, al di là dei semplici numeri, il numero 23 è forse quello che più di chiunque altro incarna lo spirito “mourinhiano”, se così si può dire: grinta, personalità, voglia di lottare, propensione al sacrificio. Per farla breve, la tendenza a gettare il cuore oltre l’ostacolo: questa è la forma mentis che lo “Special One” vuole dai suoi e che ha sempre ravvisato in Mancini, fin da quell’abbraccio sotto la Sud dopo il gol di El Shaarawy contro il Sassuolo, il giorno della millesima panchina di José in carriera. 

Stasera, nonostante l’assenza di Cabral nella Fiorentina, Gianluca dovrà comunque fare i conti con una batteria di clienti scomodi, a prescindere da chi Italiano deciderà di mandare in campo. Tra questi, la prima punta potrebbe farla Kouamé, che Mancini ha incrociato (subentrando a partita in corso al posto di Juan Jesus) nella sua prima presenza con la Roma, il 25 agosto 2019, nel 3-3 casalingo contro il Genoa. Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora, e il ragazzo è diventato ben presto una pedina inamovibile per Fonseca così come per Mourinho. Di José è il pretoriano, e lo ha dimostrato spesso e volentieri: rimanendo in campo sanguinante, dando la scossa - o provando a darla - nei momenti di difficoltà; mettendoci il carattere insomma, e la foga. A volte pure troppa, ma è nella sua natura, nel suo modo di giocare, sintetizzato perfettamento nel post su Instagram dopo la rimonta in extremis con il Milan: «Fino all’ultimo istante, l’ultimo pallone, l’ultima goccia di sudore... Avanti Roma!». E avanti Mancio, aggiungiamo noi.

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