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Ai microfoni de "Il Romanista"

Bove: "L'incontro con la tifosa? Non mi aspettavo quest'entusiasmo"

Il centrocampista in esclusiva: "Che bello essere qui. L’amichevole col Nagoya è stata utile: un buon test, al di là del risultato. Siamo contenti"

Edoardo Bove contro il Nagoya

Edoardo Bove contro il Nagoya (GETTY IMAGES)

Norikazu Sato
27 Novembre 2022 - 10:47

«Non mi era mai capitata una cosa del genere», dice Edoardo Bove ai microfoni de Il Romanista. Il riferimento è al toccante incontro che il giovane centrocampista giallorosso ha avuto con una tifosa giapponese a Casa Roma, a Tokyo; la ragazza era visibilmente commossa di fare la sua conoscenza, e non è riuscita a trattenere l’emozione e le lacrime mentre Edoardo le autografava la maglietta e scattava un selfie con lei. «È stato un momento molto carino - dice il numero 52 - e la ringrazio tanto. Non mi aspettavo questo tipo di reazione: è stato molto bello sia per me, sia per lei». Possibile che la passione per la Roma possa farsi sentire anche a oltre 10mila chilometri di distanza dalla Capitale? Certo che sì, perché quello per i colori giallorossi è un amore che non conosce confini. Mourinho e i suoi se ne stanno rendendo conto sempre di più durante questa tournée in Giappone, che sta regalando momenti di calore e vicinanza unici. «Abbiamo avuto un’ottima accoglienza - prosegue Bove - e perciò siamo grati alla Roma e a tutti gli organizzatori per averci permesso di essere qui». Prima del trasferimento a Toyota per l’amichevole col Nagoya, Edoardo ha avuto modo (insieme a El Shaarawy, Ibañez e Celik) non solo di incontrare i tifosi giapponesi a Casa Roma, ma anche di fare un giro per la capitale giapponese: «Tokyo è una bellissima città. Siamo stati nei quartieri di Shibuya e Shinjuku: abbiamo mangiato qualche piatto tipico giapponese e un po’ di cibo europeo, siamo stati veramente bene». 

«Un buon test»

E bene si sono trovati anche al Toyota Stadium, dove venerdì hanno affrontato il Nagoya Grampus. «Bellissima atmosfera in un bellissimo stadio», dice Bove. Che aggiunge: «Tutto organizzato alla perfezione». Per quanto riguarda il campo, la partita è stata «un buon test, che ci ha permesso di mettere minuti nelle gambe in vista della ripresa: abbiamo fatto bene dopo aver sostenuto un lungo viaggio, e per questo motivo siamo contenti del lavoro di tutta la squadra». Il pareggio senza gol non preoccupa il ventenne originario dell’Appio-Latino: «Il risultato sicuramente è importante, ma dobbiamo anche vedere come abbiamo giocato, l’impegno e l’intensità che ci abbiamo messo. Oltre al risultato, conta anche la prestazione: siamo contenti, nonostante non siamo riusciti a portare a casa la vittoria». Anche perché il Nagoya si è rivelato un avversario di tutto rispetto, organizzato e combattivo. Alla domanda su chi lo abbia maggiormente impressionato tra gli avversari, Bove risponde senza dubbi: «Il numero 10, Mateus». Ora il Nagoya Grampus è archiviato, testa agli Yokohama FC Marinos. Dopodiché, per Edoardo e compagni, ci si focalizzerà davvero sulla ripresa.

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