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il polacco

Da Trigoria al Mondiale in Qatar: il grande salto di Zalewski

L'esempio perfetto del gran lavoro svolto dalle giovanili del club. Chiave tattica per Mou, la Polonia punta forte su di lui (ieri a riposo con Lewa e gli altri big)

Zalewski con la maglia della Roma

Zalewski con la maglia della Roma (GETTY IMAGES)

Matteo Vitale
17 Novembre 2022 - 11:07

Si può dire che Mourinho ci ha visto lungo, anche questa volta, ma gran parte del merito va a Nicola Zalewski. Il giovane esterno giallorosso, trequartista imprendibile in Primavera ed esterno sinistro di un 3-4-2-1 con la Prima Squadra, nel giro di un anno ha fatto il triplo salto: da quando giocava sotto la guida di Alberto De Rossi al Mondiale in Qatar da titolare è passato soltanto poco più di un anno ed è lui il più fulgido esempio del gran lavoro svolto dal settore giovanile romanista. Lo Special One ha intravisto nel polacco il potenziale per diventare un grande calciatore, cosa che si è ripetuta con Bove, Tahirovic e Volpato, e da quando lo ha fatto entrare in campo contro il Verona ha capito di averci visto giusto. Come lui deve pensarla il commissario tecnico della Polonia, Czesław Michniewicz, che lo ha inserito nel gruppo di giocatori che andrà in Qatar a giocarsi il Mondiale. Ieri c’è stato il primo antipasto per Nicola e compagni, nell’amichevole di alto profilo contro il Cile: i polacchi hanno vinto 1-0, nonostante il turn over scelto dal c.t., che ha riguardato Nicola, Lewandowski, Zielinski e Cash.

In giallorosso l’inizio di stagione di Zalewski non è stato da favola come lo sognava: un piccolo infortunio muscolare, la presenza di Spinazzola a sinistra e soprattutto i problemi sulla corsia destra hanno spinto Mourinho a schierarlo anche sulla fascia opposta a quella in cui si è imposto lo scorso anno. Il numero 59 lo ha fatto con il massimo dell’impegno, anche se inevitabilmente il suo gioco ne ha un po’ risentito: è giocando a sinistra che è cresciuto e ha giocato tanto bene da diventare un titolare della Roma, nella zona di campo in può sfruttare la sua velocità e la sua qualità nel primo controllo (ogni romanista ricorderà quello fatto in casa del Leicester) per saltare gli avversari e rientrare sul suo piede preferito, il destro. 

Lo scorso anno Zalewski ha collezionato in totale 1203’, quest’anno ne ha già giocati 983’, un dato che testimonia la sua importanza nello scacchiere dell’allenatore portoghese, che ormai si fida di lui. Se rispetto allo scorso anno il polacco sta vincendo meno contrasti (36% vs 59%), davanti ha effettuato già 4 passaggi chiave (10 lo scorso anno). La curiosità, o più che altro la statistica che tiene in pensiero Nicola, è che pur essendo un trequartista adattato non sia ancora riuscito a segnare il suo primo gol con la maglia della Roma. Intanto cercherà di segnarne uno al Mondiale, dove andrà da protagonista e dove potrà giocare “al fianco” di un campione assoluto come Robert Lewandowski, poi da gennaio tornerà a inseguire l’obiettivo anche con la maglia della sua squadra del cuore. È vero, Nicola ormai è abituato a fare grandi salti e a stare tra i grandi, ma una cosa alla volta.

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