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Cercasi altro Lollo: le possibili quattro soluzioni alternative

Aspettando nel 2023 i rientri di Pellegrini, Dybala e Wijnaldum. Mou può riaccendere la luce con Zaniolo, Zalewski, Volpato e, volendo, El Shaarawy

Pellegrini e Zaniolo in partita

Pellegrini e Zaniolo in partita (GETTY IMAGES)

09 Novembre 2022 - 14:00

"La luce, ho visto la luce". La citazione, lo scrivo soprattutto per i più giovani, è dal capolavoro "Blues Brothers", la voce di quel folle di James Brown a dettarla, il genio di John Belushi a regalarcela quando, durante una messa gospel, un fascio di luce divino lo inonda e gli fa capire che la Banda è la soluzione al problema che devono affrontare. Ecco, direte voi, questo che scrive è un pazzo, gli effetti del derby si fanno sentire, sarà bene chiamare un medico bravo davvero un bel po’. Tranquillizzo tutti, so bene che il nome Roma per qualcuno non può che essere un’eterna sconfitta, continuo e continuerò sempre a farlo considerare un privilegio inestimabile e insostituibile avere il cuore mezzo giallo e mezzo rosso, pazienza per chi non è in grado di capirlo.

Detto questo mi spiego. Mourinho nel suo dopo derby, non ha nascosto che uno dei problemi con cui si sta confrontando in questa sua seconda stagione al timone della nostra Roma, è quello di un mercato che non gioca e che alla sua Roma manca la luce. Quella che fino all’infortunio in qualche modo gli aveva garantito Dybala. Quella peraltro a corrente alternata perché non ha mai potuto tirare il fiato del Capitano Pellegrini. Quella che non si è mai accesa di Wijnaldum che non ha avuto neppure il tempo di farsi conoscere prima di dover fare i conti con una tibia spezzata e speriamo che si possa riaccendere dal prossimo gennaio. Visto che tutti e tre li rivedremo in campo nel 2023, nell’attesa Mourinho quale interruttore userà per ridare luce alla sua e nostra Roma? Chi può fare il Pellegrini, oggi contro il Sassuolo, domenica all’Olimpico contro il Torino? Noi abbiamo abbozzato quattro possibili soluzioni.

La prima. Nicolò Zaniolo. E’ quella che ci sembra la più naturale perché il ventidue ha le qualità tecniche per farlo, la fisicità per sostenere con continuità anche la fase difensiva, la capacità di coprire sessanta metri di campo. Cosa, oltretutto, che per Nico non sarebbe neppure una novità visto che quando arrivò a Trigoria nell’ambito del trasferimento di Nainggolan all’Inter, fu presentato come un centrocampista-trequartista. Del resto non  un mistero per nessuno che molti allenatori, a cominciare dal ct Mancini, lo hanno inquadrato come una mezzala, in sostanza un centrocampista ovviamente con una certa attitudine alla fase offensiva. Se poi torniamo al concetto di luce, ci viene difficile considerando i superstiti della rosa giallorossa, pensare a una soluzione migliore di quella di Zaniolo che è uno che qualche effetto speciale (ancora troppo pochi per carità) già ce lo ha fatto vedere.

La seconda. Nicola Zalewski. Ora è vero che un po’ tutti ci siamo innamorati del polacco de’ noantri come esterno a tutto campo, invenzione mourinhana della passata stagione quando a Nicolino gli disse di giocare a sinistra. La risposta la conosciamo tutti. Vero, ma c’è da ricordare che quando Zalewki era la stella del settore giovanile, il ruolo dove Alberto De Rossi (uno che di ragazzi ne ha cresciuti bene a dozzine) lo faceva giocare, era proprio quello del trequartista offensivo che poteva svariare lungo tutto il fronte offensivo per andare dove lo portava la sua qualità. Perché allora non restituirlo alle sue radici calcistiche?

La terza. Cristian Volpato. La faccia tosta con cui si sta presentando nel calcio dei grandi (derby compreso), è un elemento che può fare rima con luce. Ha il coraggio giusto per provare la giocata che decide (presente il gol a Verona?), l’uno contro uno per creare la superiorità numerica, la tecnica per trasformare in assist l’ultimo passaggo (presente il pallone a El Shaarawy per il terzo gol al Verona?). La controindicazione, semmai, potrebbe essere quella di una fase difensiva che non può ancora appartenergli ma che magari per una partita potrebbe rivelarsi un problema risolvibile.

La quarta. Stephan El Shaarawy. La disponibilità tattica il ragazzo l’ha già dimostrata ampiamente. E’ vero che per lui questo ruolo sarebbe un inedito o quasi, ma è altrettanto vero che in questo momento è uno dei giallorossi che dimostra di avere più gamba, quella che serve per poter garantire un lavoro a tutto campo. E accendere la luce. Speriamo. Nel caso nessuno tocchi l’interruttore.

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