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Amarcord

Derby della Capitale, da sempre padroni

Nel 1933 leggendario 5-0 a Campo Testaccio, nel 1960 un poker nel segno di “Piedone”. E poi il tris con Mazzone, il tacco di Mancini e Julio Baptista

Coreografia della Curva Sud in occasione del derby del 27 novembre 1994

Coreografia della Curva Sud in occasione del derby del 27 novembre 1994

06 Novembre 2022 - 12:31

In principio fu il 5-0 a Campo Testaccio: il primo derby di Roma disputato a novembre ci vide travolgere i biancocelesti con una batosta che ancora oggi è la più sonora di sempre nell’ambito della stracittadina. Era il 1° novembre 1933, un mercoledì, e la squadra allenata da Barbesino prese il largo già nel primo con la doppietta di Tomasi; nella ripresa bussa due volte anche “Fuffo” Bernardini, mentre Tomasi cala il tris.

È un full, un pokerissimo che non ammette repliche e che vale la quinta vittoria su nove sfide di campionato. Fin dagli albori, del resto, la Roma ha dimostrato la sua superiorità. Superiorità ribadita nel corso degli anni, e in più di una circostanza con delle autentiche goleade ai danni degli altri. Come ad esempio il 4-0 del 13 novembre 1960: all’Olimpico è Manfredini-show, tripletta dell’argentino tra il 21’ e il 37’ del primo tempo e ciliegina sulla torta di Orlando. Annientati i biancocelesti, sulla cui panchina siede proprio Fulvio Bernardini. Il poker vale la quinta vittoria consecutiva; il filotto era iniziato due anni prima, sempre a novembre (il 30), con un 3-1 firmato dall’ex Selmosson e dalla doppietta di Da Costa.

Vittorie nette

Negli anni a seguire, le stracittadine si disputano a singhiozzo, soprattutto negli Anni 80, viste le frequenti assenze dei laziali dalla Serie A. La decade seguente si apre con una sfilza di pareggi e una vittoria per parte, fino al 27 novembre 1994. Quel giorno va in scena una delle più nette e goduriose vittorie romaniste, vista la settimana che aveva preceduto la gara. Noi avevamo pareggiato 0-0 a Brescia, loro venivano da un 5-1 rifilato al Padova.

Nei giorni antecedenti al derby, la stampa parlò di una Roma spacciata di fronte alla squadra di Zeman: Giannini e compagni non sembravano avere chance. Poi però si scese in campo, e i ragazzi di Mazzone furono perfetti, splendidi come la coreografia che in Curva Sud recitava: «C’è solo l’A.S. Roma». È quello che sancì anche il campo: aprì Balbo dopo 2’, raddoppiò Cappioli, chiuse i giochi Fonseca. Finì 3-0, con Mazzone a correre sotto la Sud e il “Principe” Giannini che mostrava tre dita ai tifosi giallorossi in delirio. 

Sembrava non dovesse esserci partita nemmeno il 21 novembre 1999: la Lazio di Eriksson veniva data per strafavorita contro la Roma di Capello. Ma Montella e Delvecchio non erano d’accordo, e con una doppietta a testa chiusero i giochi già nel primo tempo; 4-1 il risultato finale. Più combattuta, ma altrettanto goduriosa, anche la sfida del 9 novembre 2003: in equilibrio fino all’81’, viene sbloccata dallo splendido tacco di Amantino Mancini, quindi il raddoppio di Emerson. Il 16 novembre 2008 altro successo in salsa brasiliana, stavolta di misura, nel segno di Julio Baptista. Due anni più tardi decidono i rigori di Borriello e Vucinic , nel 2010 invece ci pensano Dzeko dal dischetto e Gervinho. L’ultimo precedente novembrino è del 2017, vittoria per 2-1 firmata Perotti e Nainggolan. La speranza è che oggi l’esito sia lo stesso, per poter far sì che la settimana diventi davvero perfetta.

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