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El Shaarawy a tutto campo: l'ultima, felice, intuizione di Mou

Il Faraone ha risposto presente nel migliore modo possibile. Il suo contratto scade il 30 giugno prossimo: bisognerà trovare un accordo ma c'è tempo

El Shaarawy e Camara

El Shaarawy e Camara (MANCINI)

05 Novembre 2022 - 13:00

Il nuovo Faraone. Trenta candeline spente sulla torta il 27 ottobre scorso, 200 presenze e 50 gol con la Roma, ma soprattutto la scoperta di nuovo ruolo. Lui attaccante nato e cresciuto, ora riciclato dallo Special One su quella corsia sinistra che, almeno all’inizio della stagione, sembrava quella con maggiori alternative: il ritorno di Spinazzola, la scoperta di Zalewski, l’uruguaiano Viña, serve altro? Sì, Stephan El Shaarawy. Che, da ammirevole professionista quale sempre è stato, tutto ha fatto meno che scandalizzarsi o quello con la puzza sotto il naso. Mou mi vuole lì, caro Special One sono a disposizione. 

Roba che non è da tutti. Soprattutto a trenta anni. Per uno che di mestiere ha sempre fatto la punta, poteva essere problematico reinventarsi non tanto sulla fascia (in passato il Faraone l’attaccante esterno l’ha fatto) quanto come laterale a tutta fascia con imprescindibili compiti difensivi, ottanta metri da garantire, pazienza se poi in fase offensiva la lucidità può essere meno garantita. Che, poi, in realtà, non è stato così, presente la rete del tre a uno realizzata al Verona? Si era nei minuti di recupero, la stanchezza poteva essere pure un fattore e invece il Faraone quell’imbucata di Volpato l’ha trasformata in uno dei suoi gol più belli, scavetto a saltare il portiere in uscita, piattone di prima intenzione a metterla dentro per poi andare a fare festa sotto il settore colorato di giallorosso. Un capolavoro.

Il miglior modo per dare a Mourinho un’ulteriore conferma in questo nuovo ruolo, visto che Spinazzola sta faticando a tornare Spina e ora è pure infortunato; visto pure che gli alternati guai fisici di Karsdorp e Celik avevano creato un buco a destra che lo Special One ha deciso di coprire con lo spostamento di Zalewski; e visto infine che Viña di questi tempi a Mou pare dia maggiore garanzie come centrale difensivo di sinistra. E allora via all’esperimento con il Faraone che, dopo un guaio muscolare che lo ha frenato dopo un più che incoraggiante inizio di stagione, ha risposto presente nel miglior modo possibile. E questo nuovo ruolo potrebbe garantirgli un minutaggio maggiore di quello che ha avuto fin qui (433’ totali, dodici presenze tutto compreso ma solo tre da titolare), in una Roma in cui El Shaarawy è voluto tornare a tutti i costi dopo l’esperienza remunerativa in Cina ma che per il resto, complice la maledetta pandemia, per il giocatore tutto è stata meno che un successo. 

Ora questa nuova versione del Faraone, almeno da qui alla sosta per il Mondiale che sarà infinitamente lunga, può garantire al ragazzo nuove opportunità in una Roma che, come ha detto Mou, fino alla partita contro il Torino (tredici novembre) deve resistere per rimanere nel gruppo delle prime (il primo obiettivo, la qualificazione al play off di Europa League è stato raggiunto con la vittoria sul Ludogorets). Alla ripresa, poi, si vedrà. Intanto El Shaarawy può essere l’uomo in più di una Roma che vuole continuare a far sognare i suoi tifosi, sapendo di poter contare su un Faraone esterno a tutta fascia, ma all’occorenza sicuramente ancora buono in quel ruolo di attaccante che in precedenza era stato sempre il suo.
El Shaarawy si è messo a disposizione di Mourinho in maniera totale, dichiarando senza mezzi termini che quando va in campo lui fa quello che gli chiede l’allenatore. E ha fatto pure capire che a lui piacerebbe continuare la sua avventura con la Roma. Il suo contratto andrà in scadenza il prossimo trenta giugno quando, a parametro zero, si potrà mettere all’asta al miglior offerente. Succederà? Dovesse dipendere soltanto dal giocatore, noi crediamo che la sua prima scelta sia sempre la Roma. Ma bisognerà trovare un nuovo accordo per un Faraone arrivato qui a parametro zero e, di conseguenza, con un contratto che al lordo dice sei milioni e mezzo a stagione. Una cifra importante e che lo è ancora di più per una società che sa, come ha richiesto l’Uefa per le questioni legate al fair play finanziario, che non potrà aumentare il monte ingaggi.

E, non ci vuole molto per capirlo, risparmiare quei sei milioni e mezzo potrebbe consentire di lavorare meglio sul totale del monte ingaggi. Ma se il Faraone continuerà a giocare a questi livelli, esterno o punta fa poca differenza, la sensazione è che si possa trovare un nuovo accordo, magari a una cifra più bassa con un contratto di più anni. Le parti sembra che ne stiano già discutendo. C’è tempo per trovare l’accordo. Intanto conta il campo, da domani, nel derby in cui il Faraone ha già lasciato il segno.

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