ASCOLTA LA RADIO RADIO  
Toh, chi si rivede

Da Mancini a Cristante, oggi è la sfida dei ricordi

In quattro, 171 presenze con la maglia nerazzurra. Il riferimento è al poker di ex atalantini che oggi, con la casacca  giallorossa, affronteranno il loro passato

Mancini con la fascia da capitano

Mancini con la fascia da capitano ((As Roma via Getty Images))

18 Settembre 2022 - 13:30

In quattro, 171 presenze con la maglia nerazzurra. Il riferimento è al poker di ex atalantini che domani, con la casacca  giallorossa, affronteranno quello che è stato il loro passato. Gianluca Mancini, Leonardo Spinazzola, Roger Ibañez e Bryan Cristante hanno vissuto esperienze differenti tra di loro agli ordini di Gasperini: per tre di loro Bergamo è stato un perfetto trampolino di lancio, mentre per il centrale brasiliano un’esperienza breve e caratterizzata da due soli spezzoni, prima dell’approdo nella Capitale.

Partiamo da Leonardo Spinazzola, che all’Atalanta era passato anche nel 2014-15: sei mesi e due sole gare, prima di andare a farsi le ossa tra Perugia e Vicenza; nel 2016 il ritorno in Lombardia, e la definitiva consacrazione come uno dei migliori terzini italiani in circolazione. Totalizza 62 presenze e 1 gol, oltre a debuttare in Nazionale, quindi nel 2018 si accasa alla Juventus. L’esperienza però dura un solo anno, e gli infortuni la rendono sfortunata: Leo decide quindi di rimettersi in gioco a Roma, tornando a giocare ad altissimi livelli e risultando il miglior azzurro ad Euro2020, fino al grave infortunio. Per una stagione, la 2017-18, ha giocato assieme ad altri due calciatori che avrebbe ritrovato a Roma: Gianluca Mancini e Bryan Cristante. Per il difensore, come per Spinazzola, un biennio (dal 2017 al 2019) che lo trasforma da semi-sconosciuto a corteggiatissimo: nell’estate del 2019 la Roma batte la concorrenza di Juventus e Napoli e ingaggia un centrale capace di segnare 7 reti in 48 partite con la Dea, da qualche tempo entrato nel giro della Nazionale. Se Spinazzola e Mancini hanno spiccato il volo da Bergamo, Bryan Cristante non è da meno: lui, però - cresciuto nel vivaio del Milan - lo ha fatto dopo aver tentato la fortuna altrove, al Benfica. Rientrato in patria, dopo i prestiti a Pescara e Palermo, con Gasperini ha compiuto il definitivo salto di qualità. nella stagione 2017-18, da centrocampista d’inserimento, 12 gol in 47 partite: i radar dei grandi club italiani si rivolgono al friulano, ma alla fine la spunta Monchi, che nel 2018 lo porta a Roma a fronte di 25 milioni di euro.

A prendere Ibañez è invece Gianluca Petrachi, nel gennaio 2020: a Bergamo, in un anno, colleziona soltanto due spezzoni di gara (per un totale di 20’), ma alla corte di paulo Fonseca diventa ben presto un titolare inamovibile, o quasi. Al punto che, tempo dopo, Gasperini definirà «un rimpianto» la sua cessione. Ma all’Atalanta, a chiuderlo, c’era anche il suo connazionale Rafael Toloi: lui, a differenza degli altri, è stato prima a Roma (5 presenze in prestito nel 2013-14) e poi è sbarcato in nerazzurro. Parabola simile a quella di un altro ex giallorosso ora alla Dea, Davide Zappacosta, che però oggi non sarà del match causa infortunio.

Il Gallo

Non è un ex, Andrea Belotti, che però è nato a Calcinate, provincia di Bergamo. Da ragazzino, il “Gallo” sostenne anche un provino con l’Atalanta, ma fu scartato. Alla fine la chance gliela diede l’AlbinoLeffe, e lui seppe sfruttarla nel migliore dei modi. Oggi il centravanti è destinato a lasciare il posto ad Abraham, ma potrebbe tornare utile a partita in corso; e chissà che non riesca a “vendicarsi” in qualche modo di quella volta in cui l’Atalanta non puntò su di lui.

© RIPRODUZIONE RISERVATA