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L'ago della bilancia

Roma-Helsinki: la chiave è Zaniolo, l'uomo in più

Il gol non è ancora arrivato, ma è attraverso la qualità di Nico che potranno materializzarsi le ambizioni dei giallorossi che con Dybala e Abraham possono essere devastanti

Zaniolo in azione con la terza maglia della Roma contro L'Helsinki

Zaniolo in azione con la terza maglia della Roma contro L'Helsinki (As Roma via Getty Images)

16 Settembre 2022 - 09:46

Non segna. Non vede la porta avversaria. Il gol non è per lui. Siamo pronti a scommettere he risentiremo presto la cantilena. "Eh sì bravo Zaniolo, ma non fa gol", che è poi quella che ci ha accompagnato per tutta la passata stagione. Dove, comunque, di gol ne fece otto, solo due in campionato, ma sei in Europa, tra cui quei tre ai presunti salmonari del Bodø e, poi, soprattutto, quello nella finale di Tirana che ci farà godere finché avremo capacità di intendere e volere (ma pure dopo). Una cantilena, quella su Zaniolo che non fa gol, che è figlia legittima di chi è convinto che il risultato sia la sola cosa che conta. Detto che per noi non c’è un motivo che è uno perché Zaniolo non possa essere un attaccante da doppia cifra, sempre e comunque, e siamo convinti che ci darà ragione a cominciare già da questa stagione, c’è bisogno di guardare le cose con una prospettiva diversa, con la capacità di guardare oltre, con l’intelligenza di avere una visione di quello che può essere il valore di Zaniolo nel progetto della Roma.

É vero, ieri sera, contro i finlandesi, Dybala mandato in campo all’inizio della ripresa, ci ha messo poco più di sessanta secondi a buttarla dentro, evitando che cominciassero a materializzarsi i fantasmi. Ma l’argentino è un campione, mica stiamo parlando di pizza e fichi. Poi a chiudere gioco, partita e incontro, ci ha pensato Nico nostro. Con due progressioni delle sue sulla fascia sinistra (attenzione, è un elemento importante sottolineare la fascia sinistra perché con Dybala a destra, Nico a a sinistra, Abraham al centro, la potenzialità offensiva della Roma può essere devastante) ha garantito a Pellegrini (con rimpallo) e a Belotti (al suo primo gol con la nostra maglia anche se quella di ieri sera abbiamo fatto un po’ fatica a metabolizzarla), gli altri due gol che hanno rimesso in careggiata il cammino europeo dei giallorossi. Lo ha fatto nel cuore di una partita che ne ha sancito il suo ritorno in campo dopo tre settimane di stop per un infortunio alla spalla, un rientro fortemente voluto dallo stesso Nico che già a Empoli lunedì scorso si era messo a disposizione della Roma.

Lasciatelo libero di essere Zaniolo, il resto verrà di conseguenza, compreso il gol. Che, ieri sera, ha cercato in maniera quasi ossessiva, di sinistro e di destro, e non lo ha trovato solo perché il calcio è uno sport che è fatto per smentirti. Come nel primo tempo con un sinistro in corsa troppo centrale o nella ripresa, servito splendidamente da quel campione che è Dybala, con un destro di prima intenzione che ancora non siamo riusciti a capire come mai non sia finito in fondo alla rete (il portiere finlandese pare stia cercando ancora di capire quello che è successo). 

Lasciatelo libero di essere se stesso. Senza fargli sentire questa pressione dei gol che non arrivano come si vorrebbe, i calciatori si vedono dal coraggio, l’altruismo e la fantasia, Zaniolo ha tutto questo e, credeteci, arriveranno anche i gol perché questo ci sembra l’inevitabile destino.

Lasciatelo libero di essere Zaniolo. Perché è attraverso la sua qualità (oltre a quella di Dybala e compagnia, sia chiaro) che misureremo le ambizioni di questa Roma che vuole pensare in grande. Con uno Zaniolo capace di essere se stesso, queste ambizioni non hanno un termine di scadenza. É la chiave, Nico, di una Roma che vuole continuare a vincere, come ci ha detto lui stesso nella conferenza stampa di vigilia della partita contro i finlandesi. É la chiave tecnica, tattica e mentale di una Roma che non deve porsi limiti. É la chiave, se vogliamo, anche romantica e romanista. Quella sua voglia di Roma, manifestata anche mercoledì scorso, deve essere cavalcata perché Nico può dare una grande dimensione a tutta la squadra. É il giocatore in più, con Dybala, della nostra Roma. Oggi, domani e dopodomani. Ogni riferimento al suo prolungamento contrattuale non è assolutamente casuale. 

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