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Ad Haifa

Tottenham-Roma: Dybala ispira i giallorossi

Decide Ibañez di testa al 29’. A servirlo un angolo telecomandato del giocatore più atteso della partita. E Rui Patricio non ha dovuto fare una parata

Dybala in azione contro il Tottenham

Dybala in azione contro il Tottenham (GETTY IMAGES)

31 Luglio 2022 - 07:00

Ci si chiedeva come Mourinho potesse schierare insieme i quattro assi in attacco dopo l’ingaggio di Dybala, perché la soluzione argentino e Zaniolo alle spalle di Abraham, con Pellegrini sulla linea dei centrocampisti sembrava troppo offensiva, troppo bella e spregiudicata per essere vera. E invece ad Haifa, contro un avversario del calibro del Tottenham di Antonio Conte, il tecnico portoghese schiera la sua Roma proprio così, e vince 1-0 l’amichevole più difficile e prestigiosa di questo precampionato. Il gol lo segna Ibañez, su calcio d’angolo, a mettergli sulla testa il pallone decisivo è stato proprio l’ex Juventus, il più atteso dei 22 in campo, che ha calciato un angolo telecomandato. E che stava per segnare già al primo minuto di gioco della prima amichevole data in tv che ha giocato: c’era già mercoledì, nel test perso 1-0 a Trigoria contro l’Ascoli, ma non l’ha visto nessuno, dato che la Roma lo considera poco più di un allenamento. Al primo minuto il numero 21, dopo uno spunto di Zalewski a sinistra, con cross basso a centro area, ha calciato a botta sicura, la difesa ribatte, Abraham prova a concludere ma non ci riesce, ancora Dybala la riprende, miracolo di Lloris sulla deviazione ravvicinata. Dopo 5’ palla per Zaniolo che cade in area, a contatto con Romero, la spinta c’è ma è leggera, l’arbitro lascia correre, il primo tentativo del Tottenham, con un cross basso di Son, viene ricacciato indietro da un’ottima diagonale difensiva di Karsdorp. Dybala conquista una punizione sulla trequarti, e si piazza per battere da sinistra, come del resto Pellegrini dalla parte opposta: alla fine prova il capitano, la palla non scende abbastanza, il portiere lascia scorrere. Al 17’ cross di Højbjerg, Kane prova a colpire di testa sul secondo palo, ostacolandosi con Doherty, non riesce. Cooling-break, poi un diagonale di Abraham viene deviato in angolo, batte Dybala, traiettoria a uscire, irrompe da dietro Ibañez, sovrasta in elevazione Perisic e devia in rete. Al 36’ l’ex Inter prova a farsi perdonare con stop e tiro con il sinistro, da fuori area, rasoterra teso, a lato di poco. Poi Kane va in gol, al 38’, stop e tiro vincente a centro area, ma Kulusevski, che gli aveva dato la palla da destra, era partito in posizione di fuorigioco.

Più cambi che tiri

Mourinho non cambia a inizio ripresa, ma lo deve fare al quarto d’ora, quando Zalewski si fa male alla caviglia destra, ed esce a spalla, al suo posto Spinazzola. E con l’occasione entra anche Matic, al posto di Dybala, che si sapeva non avrebbe fatto la partita intera: schieramento più equilibrato, con Pellegrini che torna sulla trequarti. E serve subito Karsdorp, che però non riesce a trovare l’infilata per Zaniolo. Conte si gioca quattro cambi, Romero anticipa Zaniolo nel cuore dell’area, negandogli il raddoppio, poi il gioco si ferma per invasione di campo di un tizio che voleva farsi un selfie di Kane (che gli costerà piuttosto caro). Al 40’ Ibañez a contatto con il numero 10: il fallo comincia fuori area, si concretizza dentro, i romanisti chiedono la sbracciata dell’attaccante, gli inglesi il rigore, si pensa a una punizione fuori area, così è, ma la calcia Rui Patricio, dopo un paio di minuti di polemiche. E nell’azione successiva grandi spintonamenti sulla linea di centrocampo, dopo una brutta entrata di Romero su Pellegrini che reagisce, un giallo a testa. Richarlison entra in aerea sulla sinistra, chiusura decisiva in compartecipazione Ibañez-Celik. A 3’ dalla fine Kane batte una punizione e colpisce la barriera: nell’azione dopo colpisce di testa, su cross di Sessegnon: palla alta, ma sarebbe stato fuorigioco. Cinque minuti di recupero, entrano Bove ed El Shaarawy, Emerson Royal colpisce di testa e manda alto. Finisce 1-0: contano poco le amichevoli, ma possono far sognare.

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