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Sporting-Roma, Dybala "subentra" al 46'

Manca ancora la firma, colpa di dettagli da limare sui diritti d’immagine. E così la Joya arriva allo stadio solo nell’intervallo

Paulo Dybala sugli spalti durante Sporting Lisbona-Roma

Paulo Dybala sugli spalti durante Sporting Lisbona-Roma (GETTY IMAGES)

20 Luglio 2022 - 07:00

Ha calato un velo su Paulo Dybala la Roma, dopo averlo mostrato con malcelato orgoglio ai cronisti  presenti appena sceso dall’aereo dei Friedkin, lunedì mattina, per far capire ai milioni di tifosi interessati che il blitz a Torino aveva avuto successo, e che le testate che ancora davano ancora in corsa l’Inter avevano preso quello che in gergo viene chiamato «buco», ovvero mancato una notizia che altri avevano scritto.

Salito sul minivan che lo ha portato prima alle interminabili visite mediche al Hospital Particular do Algarve, a due passi dall’aeroporto di Faro, poi ad Albufeira, nel lusso dell’isolato resort che ospita i giallorossi, il campione argentino è finito in un cono d’ombra rischiarato da un fotografo portoghese che ha inquadrato dal  campo la tribuna d’onore dello stadio Algarve di Faro, in cui avevano fatto la loro comparsa Dan e Ryan Friedkin, e nell’intervallo pure l’ex juventino, maglia rossa con scritta gialla, seduto al fianco di Tiago Pinto.

Si pensava che l’annuncio ufficiale potesse uscire già ieri, poi è slittato, ora dopo ora: arriverà oggi, quasi certamente in tarda mattinata. Colpa dei diritti d’immagine, particolarmente complessi e importanti per uno dei calciatori più amati della Serie A, uno che ha 47,9 milioni di follower su Instagram, dieci volte quelli di Totti (4,7) o del club che lo ha appena ingaggiato (4,6, nonostante il lavoro che si sta facendo sui social da quando Roma Tv non è più su Sky). Sono numeri che valgono un tesoretto, e nei contratti vanno trattati con molta attenzione: il Napoli, su precisa richiesta di De Laurentiis, non li concede mai ai suoi giocatori (e vari interessamenti non sono diventati trattative proprio per questo diktat), la Roma è decisamente più possibilista, e accontenterà il giocatore.

Ma la parte della trattativa relativa ai diritti d’immagine ha rallentato (senza mai, neppure per un attimo, mettere in dubbio la chiusura dell’affare) la stesura finale dei contratti, facendo sì che il giocatore non prendesse il pullman che ha portato la squadra allo stadio, alle 18. I compagni li aveva conosciuti la sera prima, dopo il primo colloquio con Mourinho, che gli aveva detto la sua sulla scelta di non approfittare dell’offerta di Totti, che gli avrebbe lasciato la maglia numero 10. Un onore sin troppo pesante a Roma, l’argentino ha preferito la “sua” 21, il portoghese ha approvato in pieno.

Ieri mattina il tecnico lo ha seguito, col suo staff, nell’allenamento mattutino e solitario, un’ora e mezza allo stadio di Albufeira, dalle 10 e mezza alle 12, mentre il resto della squadra riposava in albergo in attesa della gara serale. Lo aspettavano in tribuna, ma l’argentino - apparso leggermente al di sopra del peso forma, nulla a cui non si possa ovviare con una settimana di lavoro - è arrivato tra i due tempi, per seguire i dettagli del contratto.

L’amico ritrovato

Visto che le mille foto scattate all’argentino sono rimaste negli hard disk in attesa dell’annuncio, aveva cominciato a circolare un’immagine rubata, scattata da un compagno senza nome, che lo riprendeva a tavola, mentre guardava da un’altra parte: è talmente tanta la voglia di vedere in nuovo acquisto in giallorosso che quella pessima foto (in cui la cosa che si vede meglio è la tovaglia, e a seguire la bottiglia di acqua minerale) ha cominciato a girare sul web e su WhatsApp, come fosse uno scoop. Spinazzola intanto lo prendeva in giro: intercettato da Sky (che ha mandato l’inviato non quando è arrivata la Roma, ma quando è sbarcato l’ex Juventus) ha confessato, ridendo: «È venuto qua perché ci sono io».

I due hanno giocato insieme nel 2018-19, unica stagione dell’esterno con la prima squadra della Juventus, tra il biennio con l’Atalanta e la cessione alla Roma. Stagione poco fortunata per entrambi: 10 presenze per l’esterno, 5 gol per l’attaccante, che l’anno prima aveva vissuto la migliore della carriera, timbrando il cartellino 22 volte in 33 partite. Proveranno a rifarsi quest’anno, agli ordini di José Mourinho, in una città già ai piedi del campione che in giallorosso si è visto solo di sfuggita.

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