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Le dichiarazioni

VIDEO - Fonseca e le tattiche utilizzate alla Roma: "Spinazzola è fondamentale"

L'allenatore portoghese ha spiegato le differenze nel passare dal campionato ucraino a quello italiano, cambiando modulo e utilizzando 3 centrali

Paulo Fonseca sulla panchina della Roma (AS Roma via Getty Images)

Paulo Fonseca sulla panchina della Roma (AS Roma via Getty Images)

La Redazione
10 Giugno 2022 - 12:27

Paulo Fonseca, ex allenatore della Roma, è stato intervistato dal portale The Coaches' Voice per parlare dell'evoluzione tattica delle sue squadre. Il portoghese si è concentrato sul passaggio, durante l'esperienza nella Capitale, dal 4231, il suo modulo preferito, usato anche nello Shakhtar, al 343, oltre a parlare dell'importanza di adattarsi al calcio italiano. Queste le sue parole.

Sull'impatto col calcio italiano.
"Quando arrivai a Roma decisi di giocare allo stesso modo in cui giocavo con lo Shakhtar. 4231, con delle ali che giocavano più interne. L'unica differenza è che in Italia le squadre pressano più alte, quindi dovevamo trovare altre soluzioni per iniziare la costruzione. Devo confessare che mi piace quando le squadre pressano alte, è più facile riuscire a trovare gli spazi". 

Sulla formazione titolare nel 4231.
"La formazione tipo era: Pau Lopez, Florenzi o Santon a destra, Mancini e Smalling come centrali, Kolarov o Spinazzola a sinistra. A centrocampo c'erano Cristante e Veretout, con il secondo che aveva più libertà in attacco. Dietro Dzeko di solito c'erano Pellegrini, Zaniolo e Mkhitaryan. Dopo l'infortunio di Zaniolo il suo posto era coperto da Kluivert".

Sulle motivazioni del cambio modulo.
"A metà stagione decisi di cambiare a un 343, con le due ali più interne e gli esterni di centrocampo molto alti. nella transizione offensiva la disposizione della squadra è esattamente la stessa di quando giocavamo con la difesa a 4. La differenza sta nella fase difensiva. La maggior parte delle squadre in Italia avevano 5 giocatori che attaccano la linea difensiva. Noi con la difesa a 4 avevamo dei problemi  nel controllare i movimenti in profondità degli avversari, così abbiamo deciso di aggiungere un difensore centrale, in modo da controllare più facilmente gli inserimenti. Un'altra motivazione sta nel momento in cui perdevamo palla: con 3 centrali eravamo più preparati, infatti quando abbiamo iniziato a giocare con questo modulo abbiamo cominciato a soffrire di meno e subire meno gol. Abbiamo pareggiato una partita e vinte 7, così ho deciso di iniziare con questo modulo anche la stagione successiva".

Sulle chiavi tattiche del 343.
"In questo sistema è importante l'approccio dei centrali all'inizio dell'azione. A differenza del modulo che usavo con la difesa a 4 non facevo abbassare un centrocampista per gestire il pallone, perché non ne avevamo bisogno. I due centrocampisti rimanevano in posizione e avevano lo stesso ruolo dell'altro modulo. Ovviamente con il 343 i due terzini avevano molta più libertà nella fase difensiva. Nella costruzione dell'azione in difesa avevamo ottimi elementi per iniziare a gestire il pallone, con Ibañez, Kolarov, Mancini e Smalling, tutti giocatori molto coraggiosi a passare il pallone anche sotto pressione". 

Sull'importanza di Spinazzola e sul 433.
"Ho deciso di cambiare modulo a Roma per le caratteristiche del campionato e delle squadre avversarie. Un'altra cosa importante di quando abbiamo cambiato modulo è stata l'importanza di Spinazzola. Un giocatore molto offensivo, che riusciva ad arrivare con facilità nella trequarti ed essere pericolo. Nella fase offensiva non abbiamo cambiato molto, ma devo confessare che preferisco ancora il 4231. In questo momento non lavorando sto guardando molte partite e sto studiano anche il 433, perché l'intenzione della squadra è la stessa, anche se gioco con 3 centrocampisti. Non ho dubbi che nella prossima squadra potrò alternare questi due moduli.

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