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Momento cruciale

La Roma si gioca tutto in una settimana: le 7 chiavi di lettura

Da qui a mercoledì prossimo decisivi fisico, testa e cuore. Ma l’Europa passa anche dagli uomini più determinanti, da Smalling ad Abraham fino a Mkhitaryan

La Roma esulta contro il Leicester (Getty Images)

La Roma esulta contro il Leicester (Getty Images)

18 Maggio 2022 - 06:00

Inizia il countdown. Una settimana a Tirana. Sette giorni decisivi per presente e futuro della Roma, che prima della finale sarà chiamata alla vittoria anche sul campo del Torino, che può regalare la certezza di un posto nell'Europa che verrà, senza aspettare i risultati delle contendenti in classifica e senza sovraccaricare l'ultimo atto di Conference League del peso di ultima spiaggia. I 7 giorni di fuoco iniziano oggi con l'Uefa Media day a Trigoria. Domani la partenza per Torino, venerdì la sfida coi granata e poi via a preparare la partita dell'anno con fisico, testa e cuore. In quest'ottica abbiamo simbolicamente scelto 7 uomini determinanti per la settimana cruciale .

Smalling

In ogni costruzione che si rispetti, si comincia dalle fondamenta. E Chris è l'indiscutibile cardine della difesa di Mourinho, che lo ha gestito alla perfezione, rimettendolo in piedi dai continui guai fisici della scorsa stagione. Negli ultimi sei mesi ha giocato praticamente sempre, saltando 2 sole gare in campionato. Il rientro di Mancini dalla squalifica potrebbe risparmiarlo venerdì, ma finora vanta un rendimento altissimo, con l'apice nelle semifinali europee. E ha già vinto l'Europa League, proprio con Mou.

Karsdorp

Se Zalewski è la nota più lieta della seconda parte di stagione, l'olandese è l'inamovibile forse più inatteso dell'intera annata. A sinistra si sono alternati in tre (col polacco El Shaarawy e Viña, e ora Spinazzola avvicina all'abbondanza), dall'altro lato il numero 2 rappresenta la scelta numero uno, se non l'unica, anche dopo l'arrivo a gennaio di Maitland-Niles, come certificano le sue 48 presenze. Avrà motivazioni ulteriori in finale, quando ritroverà la squadra in cui è cresciuto.

Cristante

Poco appariscente e ancora meno reclamizzato, il nazionale azzurro è l'ago della bilancia per JM come per tutti i tecnici che lo hanno avuto. Predisposto come pochi al sacrificio, resta pedina indispensabile in mediana: per la capacità di cambiare gioco coi suoi lanci chilometrici, come per le doti fisiche basilari per dare soccorso alla difesa.

Pellegrini

Capitano e anima della Roma, rispetto ai compagni sembra anche soffrire meno il momento di stanchezza generale. Resistenza fisica, freschezza mentale o senso di responsabilità dettato dal romanismo, non cambia il senso. La sua presenza è garanzia di lotta per la maglia: il salvataggio last second col Venezia ne è l'ennesima prova.

Abraham

Capocannoniere della squadra con 25 centri, a lui Mou non rinuncia mai. Dalla sua parte non ci sono solo gli strepitosi numeri, ma anche un impegno costante per la squadra. In questa fase sta un po' risentendo dell'utilizzo costante, ma col Leicester ha mostrato di saper trovare forze suppletive impensabili.

Mkhitaryan e Zaniolo

Insieme perché entrambi alle prese con noie fisiche. Più seria quella di Micki (lesione al flessore), che lo tiene tuttora in dubbio per la finale. Nico (affaticamento al quadricipite) dovrebbe farcela, almeno per Tirana: proprio in coppa ha dato il meglio di sé, con l'exploit col Bodø in testa. Fondamentale però resta anche il recupero dell'armeno, unico in grado di conferire il cambio di passo con la sua tecnica sopraffina e la sua esperienza. E in una finale (di EL) ha già segnato e vinto.

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