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LA DECISIONE

Decreto Crescita, vantaggi dai 20 anni e per contratti superiori a un milione

Oggi è passato un emendamento che pone un tetto sugli sgravi fiscali per quanto riguardano i calciatori stranieri: "Tolta la distorsione da vivai e Primavere"

Logo della Serie A (Getty Images)

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La Redazione
09 Maggio 2022 - 16:39

Il Decreto Crescita non sarà più come lo conosciamo. Oggi in Commissione Bilanci e poi in Commissione Finanze del Senato è passato un emendamento che modifica la norma che prevedeva vantaggi e sgravi fiscali per i lavoratori stranieri senza residenza fiscale in Italia da almeno due anni. D'ora in poi potrà godere del Decreto solamente chi percepisce uno stipendio di circa un milione e chi ha compiuto almeno 20 anni. A presentare la svolta è stato Tommaso Nannicini che ai microfoni di Sky ha confermato: "Adesso lo sconto fiscale non potrà essere usato sotto i 20 anni, togliendo quindi questa distorsione da vivai e primavere". Così ha esordito il senatore del Partito Democratico. "Sopra quella soglia di età potrà essere usato solo per redditi sopra il milione, laddove qualche campione per ogni squadra può portare un effetto positivo in termini di abbonamenti e merchandising". Infine, l'autore dell'emendamento ha concluso: "Ovviamente i contratti in essere restano salvi, perché non si fanno norme fiscali retroattive. E c'è anche una clausola che riduce ulteriormente la soglia a 500 mila euro per le federazioni che sono passate al professionismo più di recente, come nel caso del basket".

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