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Passato insieme

La sfida nella sfida: i destini opposti di Pellegrini e Sensi

Il Capitano della Roma è stato compagno dell’ex Inter al Sassuolo per un anno. Il primo è trascinatore, il secondo alla ricerca del riscatto

Pellegrini e Sensi con la maglia azzurra (Getty Images)

Pellegrini e Sensi con la maglia azzurra (Getty Images)

01 Aprile 2022 - 11:53

Martedì sedevano entrambi in panchina all'inizio di Turchia-Italia, Lorenzo Pellegrini e Stefano Sensi, che domani si ritroveranno di fronte a Marassi per la sfida tra Roma e Sampdoria. Il blucerchiato ha anche giocato uno spezzone di gara, mentre il nostro Capitano (fortunatamente, verrebbe da dire) ha riposato in vista della ripresa del campionato. Dieci mesi circa la differenza d'età tra i due (Sensi è nato ad agosto 1995, Pellegrini a giugno 1996), che hanno un trascorso da compagni di squadra nel Sassuolo 2015-16, sotto la guida tecnica di una vecchia conoscenza giallorossa: Eusebio Di Francesco. Per Lollo questa è stata l'ultima stagione di apprendistato prima del ritorno a casa sua, a Trigoria; Sensi era invece al primo anno in Serie A e si ritrovò a sgomitare tra Magnanelli, Missiroli e Biondini per ritagliarsi un po' di spazio. In totale, i due hanno giocato insieme 10 gare in neroverde, a cui si aggiungono le 3 con la maglia della Nazionale.

La prima risale al 16 ottobre 2016, quando al Mapei il Sassuolo batté 2-1 il Cagliari in rimonta: Sensi entrò al 67' e dopo un quarto d'ora siglò il pari; all'86' Pellegrini servì a Iemmello l'assist per il gol della vittoria. Ricordi felici anche tre anni più tardi, in occasione di Armenia-Italia: gli ingressi nella ripresa di Lorenzo e Stefano cambiarono il volto della Nazionale, fino a quel momento inchiodata sull'1-1 da Micki e compagni, e permisero di vincere la partita 3-1. Il gol del 2-1 lo firmò proprio il nostro numero 7, al primo centro con la maglia azzurra.

Strade diverse

Anche il doriano, come Pelle, sembrava destinato a una grande carriera; gli infortuni, però, lo hanno falcidiato proprio quando aveva compiuto il grande salto all'Inter. I guai muscolari si sono susseguiti a raffica, impedendogli di trovare continuità, perciò a gennaio si è accasato a Genova, sponda blucerchiata, in cerca del rilancio. Finora per lui 6 presenze e una rete (all'esordio, proprio contro la sua ex squadra, il Sassuolo) e un buon rendimento nel ruolo di trequartista, che in alcune circostanze aveva ricoperto anche nell'Inter di Antonio Conte.

Al contrario, Lorenzo sta vivendo un momento d'oro: la splendida pennellata nel derby è solo la punta dell'iceberg, l'episodio più recente, ma la sua stagione agli ordini di José Mourinho si sta rivelando superlativa. Già 11 reti in stagione (eguagliato il record dell'anno scorso), giocate da leccarsi i baffi e la personalità di guidare la squadra per la quale ha sempre fatto il tifo da Capitano. Che giochi da mezzala nel 3-5-2, da trequartista unico o assieme a Mkhitaryan nel 3-4-2-1, la sostanza non cambia: Pellegrini è diventato grande e vuole trascinare la Roma in questo finale di stagione. Ma l'orizzonte, com'è solito ripetere lo "Special One" è solo ed esclusivamente la prossima partita. Che dice Sampdoria, a Marassi: Lollo è pronto e desideroso di continuare a incantare con le sue giocate.

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