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Il personaggio

Zaniolo torna disponibile: c'è voglia di un gol per riabbracciarsi sotto la Sud

Scontato il turno di squalifica il 22 ci sarà contro il Verona. L’ultima all’Olimpico è finita con gol annullato e rosso. Ad aiutarlo ci saranno Abraham e Pellegrini

Zaniolo festeggia il gol contro l'Empoli (AS Roma via Getty Images)

Zaniolo festeggia il gol contro l'Empoli (AS Roma via Getty Images)

18 Febbraio 2022 - 07:00

Rieccolo. Dopo due settimane scarse sembrate due mesi per la coda di polemiche senza fine che le ha accompagnate, Nicolò Zaniolo è pronto a riprendere il proprio posto in campo. La giornata di stop inflitta dal giudice sportivo è stata sì intervallata dalla presenza infrasettimanale in Coppa Italia, ma l'andamento della partita con l'Inter e soprattutto il risultato finale hanno soltanto prolungato l'effetto dei veleni. Innescati appunto dal penultimo turno di campionato, quello casalingo contro il Genoa, condizionato ancora una volta dall'arbitraggio. E di nuovo con il numero 22 della Roma preso di mira. Spiacevoli abitudini di un torneo diventato corsa a ostacoli anche per le controverse (eufemismo) decisioni arbitrali subite dalla squadra di Mourinho.
Quanto accaduto nel match coi rossoblù è stato ormai stra-sviscerato e consegnato agli annali: rete-capolavoro di Nicolò allo scadere dei 90 minuti, corsa sotto la Sud con tanto di esultanza liberatoria, abbraccio di popolo e sventolio della maglia. Salvo poi rimangiarsi tutto con tre minuti di ritardo sull'episodio, per un'inopinata chiamata del Var andato a scovare un precedente presunto fallo di Abraham. Da lì le proteste feroci di tutti i giallorossi, Zaniolo in testa, cui Abisso ha pensato male di rispondere con l'espulsione. Da qui la squalifica, di una sola giornata. Il che la dice lunga sul tenore delle contestazioni, rivelato nel post-partita anche dallo stesso Mou e ben al di sotto della platealità media che viene permessa altrove. E per molto meno.
Storia vecchia, cui ha fatto più volte riferimento ancora lo Special One parlando proprio del trattamento riservato al gioiello romanista. Otto ammonizioni e due espulsioni per il talento di Massa in venti presenze stagionali: ruolino di marcia da picchiatore di professione, roba da far impallidire Pasquale Bruno e da far sembrare Montero una mammoletta. Ma tant'è. Zaniolo e Abraham insieme "sono riusciti" a collezionare quindici cartellini gialli e due rossi, più di quanti ne abbiano rimediati le coppie di centrali difensivi di Juventus, Milan, Inter, oltre a Koulibaly e Acerbi. Complessivamente. Un dato che non necessita di ulteriori commenti. E a fischiare nella gara con il Verona ci sarà Pairetto, con il quale entrambi gli attaccanti giallorossi vantano precedenti non proprio incoraggianti. L'inglese per la grottesca ammonizione per un non-fallo a Bologna che gli è costata l'unica assenza in Serie A (per squalifica, con l'Inter); l'azzurro addirittura per un'altra espulsione, alla prima giornata con la Fiorentina - si sarebbe dovuta intuire da lì "l'aria stagionale" - a causa di due falli non gravi, tantomeno cattivi, in mezzo al campo. A coadiuvare l'arbitro torinese dalla sala video è stato designato invece Manganiello.
Ma anche per dimostrare di essere più forte dei fattori esterni, Zaniolo è chiamato a un'altra grande prova. Magari a un gol che possa zittire sul nascere ogni ulteriore polemica. Il Var gli ha tolto la possibilità di tornare a festeggiare un centro in campionato nel proprio stadio dopo oltre due anni. Domani saranno 840 giorni che Nicolò non segna in Serie A davanti al pubblico amico: lo ha fatto in coppa, due volte, e altre due in trasferta nel torneo in corso, a Bergamo ed Empoli. È tempo di ritrovare la strada di casa. Perché se quell'abbraccio alla Sud non può essere cancellato da alcuna decisione arbitrale - come ha scritto sui social lo stesso giocatore appena terminato il match col Grifone - la reciproca voglia di rinnovarlo, ma festeggiando qualcosa di tangibile, è rimasta inalterata. Anzi, se possibile si è acuita. Ad aiutare il 22 nell'intento Abraham e Pellegrini, i due compagni che hanno condiviso la fase offensiva con lui fino a novembre, prima che acciacchi e squalifiche ne frenassero l'intesa. E con loro un certo Mkhitaryan. Se con la difesa a tre o a quattro alle spalle è ancora da decifrare. Ma è certo che davanti ci sarà tanta roba.

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