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La storia

C'è un caso Calvarese, ma ancora non si vede

Abisso (Roma-Genoa) ha presentato un esposto per denunciare la presenza alla fine della partita dell'ex collega (oggi consulente della Roma) nel suo stanzino

17 Febbraio 2022 - 08:51

C'è un'inchiesta sull'ingegnere, anche se ancora non si vede, ma forse sarebbe meglio dire un'inchiesta che coinvolge la Roma. L'ingegnere è Gianpaolo Calvarese, abruzzese, ex arbitro, di professione imprenditore (ha un'azienda di integratori alimentari), secondo lavoro moviolista per Amazon Prime e, dal primo gennaio, consulente esterno per la nostra Roma a proposito di questioni arbitrali e dintorni, roba che, per quello che è successo in questa stagione, potrebbe legittimare già una richiesta dell'ingegnere per un aumento di cash.

I fatti, anticipati dal quotidiano «Il Tempo», sono relativi a quel Roma-Genoa che ancora ha effetti devastanti sul sistema nervoso dei tifosi romanisti, il gol di Zaniolo allo scadere, rete convalidata, il Var Nasca richiama l'arbitro Abisso, revisione al video, rete annullata per un precedente fallo veniale di Abraham, Zaniolo, proprio per non farsi mancare nulla, pure espulso. Quel giorno Calvarese (che poi spiegò alla Roma che quel gol non era stato sbagliato annullarlo) era all'Olimpico. E al fischio finale scese negli spogliatoi. Dove, lo scopriamo adesso, si è presentato nello stanzino di Abisso, pare per chiedere delucidazioni a proposito del cartellino rosso a Zaniolo. Cosa che non si può fare perché nella stanza dell'arbitro hanno facoltà di entrare solo l'addetto agli arbitri e il team manager (per la Roma Vito Scala e Valerio Cardini). Nel referto arbitrale, però, redatto negli spogliatoi da Abisso, l'anomalia non è stata segnalata (neppure dai procuratori federali presenti), altrimenti il giudice sportivo lo avrebbe già segnalato aprendo subito un'inchiesta. Abisso, al contrario, qualche giorno dopo ci ha ripensato stilando e presentando ai vertici dell'Aia un esposto per raccontare quanto accaduto negli spogliatoi dell'Olimpico. I vertici arbitrali, però, non essendo più Calvarese un loro tesserato, hanno spedito l'esposto alla Procura federale della Federcalcio. Dove, però, il problema si è riproposto perché Calvarese non è tesserato neppure lì. E la cosa, di fatto, esclude l'ingegnere da qualsiasi tipo di sanzione che, per una di quelle strane proprietà transitive, potrebbe invece essere comminata alla Roma visto che l'ingegnere è un suo consulente esterno.

C'è da dire, peraltro, che almeno fino a ieri sera, nè la Roma, nè tanto meno Calvarese avevano ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dell'apertura dell'inchiesta. Che sicuramente ci sarà ed è prevedibile che saranno ascoltati alcuni protagonisti della vicenda, da Abisso a Calvarese (ma i due si stanno antipatici?), da Scala a Cardini. La Roma, ovviamente, visto che ancora non ha ricevuto nessuna comunicazione, sull'argomento ha preferito non pronunciarsi pur nella convinzione che comunque arriverà. Di sicuro la società si metterà a disposizione, ma altrettanto sicuramente non si aspetta nessun tipo di sanzione (oltretutto questo caso rappresenta l'ennesimo inedito assoluto con cui la Roma si trova a confrontarsi). Non si aspetta nessuna sanzione soprattutto perché nel referto Abisso non ha segnalato nulla di tutto quello che poi ha messo nero su bianco con l'esposto presentato qualche giorno dopo. Chiudiamo con un pensiero maligno: ma non sarà che questa vicenda è una risposta piccata alla Roma che (giustamente) quest'anno più di una volta ha parlato di torti abitrali?

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