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Le parole

Mourinho: "Pochi due gol per quanto creato. Rigore? Non parlo per proteggermi"

Il tecnico giallorosso dopo la gara col Venezia: "Ci è mancata qualità per segnare di più, dal punto di vista dell'atteggiamento non ho nulla da dire ai ragazzi"

La Redazione
07 Novembre 2021 - 14:22

José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato dopo la sconfitta in casa del Venezia:

Mourinho a Sky Sport

Produzione offensiva notevole, avete tirato tantissimo, è mancata un po' di cattiveria?
"Difficile da dire cattiveria, per me la storia della partita è il nostro gioco offensivo. Sono tante opportunità create, tante mezze opportunità, quando si arriva in posizione pericolosa e manca l'ultimo tocco. Abbiamo avuto una facilità di arrivare in ampiezza. Karsdorp è arrivato 20 volte lì, El Shaarawy uguali. Parte della storia della partita è il nostro gioco offensivo ed è difficile da capire come è possibile fare solo 2 gol. Il primo gol preso è una palla inattiva nei primi minuti, il terzo gol è un'interpretazione negativa di un possibile fuorigioco. Dopo la storia più piccola che diventa un momento importante che è il secondo gol del Venezia che mi devo proteggere, rimanere con le mie sensazioni e non esprimere quello che sta succedendo".

Si riferisce alle vicende arbitrali?
"Posso parlare anche di giocatori che dovevano prendere giallo per falli tattici. Posso anche dire che è vero che abbiamo avuto molte opportunità per il 3-1 la più evidente con El Shaarawy ma sul 2-1 il gioco è sotto controllo e quello che è successo. Non voglio dire niente più. Preferisco dire che è un momento importante per la partita e basta".

Dopo 12 partite la Roma sta lottando per il 5°, 6° o 7° posto. Ha sbagliato la società pensando che la squadra sia da 4° posto o lei ha sbagliato a non dare equilibrio?
"Tu avrai la tua opinione io ho la mia. Io come allenatore devo mettere un po' di ambizione e motivazione non solo ai giocatori ma a me stesso e dire che il quarto posto sarebbe un obiettivo. Non significa che siamo da quarto posto, vogliamo lottare per il quarto posto. Dico e continuo a dire fino all'ultima partita che il quarto posto è l'obiettivo. Per qualche ragione abbiamo finito 6° o 7° nelle due partite e lo sforzo della società secondo noi è stato un mercato più reattivo che obiettivo per il rinforzo. Non penso che questa rosa sia meglio dell'anno scorso. Abbiamo perso giocatori di esperienza e di rosa. oggi i due terzini che erano in panchina erano Reynolds e Tripi, uno di Primavera e l'altro che ha fatto 2 o 3 partite in Serie A. Bruno Peres sarebbe utile, Juan Jesus sarebbe utile. Il mercato è stato reattivo e io sono al lato del direttore. Il portiere è stata una scelta iniziale che ho chiesto io, un terzino perché abbiamo perso Spinazzola. Tammy è stato di reazione per Dzeko e tutti gli altri giocatori sono dell'anno scorso. Non penso sia la stagione di attaccare obiettivi in classifica. Per me con tre anni di contratto questa stagione può essere importante per capire qualcosa che potevo non aver capito prima di arrivare. In questo momento capisco di più. In quanto a non riuscire a dare equilibrio: le squadre si costruiscono in base a un modello di gioco. Quando hai una rosa senza due giocatori con potenziali simili in ogni posizione diventi reattivo invece di essere costruttivo. Oggi al di là che abbiamo fatto una grande partita offensiva, abbiamo avuto difficoltà di costruzione. Karsdorp infortunato e con un cartellino giallo. Se Darmian è in difficoltà entra Dumfries, Kjaer entra Romagnoli. Mentre noi siamo una squadra che si deve costruire. Non voglio scappare dalle situazioni, la motivazione per noi sarà sempre fino al momento in cui sarà matematicamente possibile lottare per il quarto posto. Si deve mettere il target al di là del proprio potenziale. Gli episodi magari un giorno capirò perché ci sono cose che con gli anni le capisci".

Mourinho a Dazn

Perché questa sconfitta?
"Secondo me si può dividere la partita fra il dominio e la creazione di tante palle gol che abbiamo avuto e la mancata concretizzazione. Due gol sono pochi. Con più qualità tecnica era una partita in cui si potevano segnare anche cinque-sei gol. Il primo gol concesso è su palla inattiva, sulla quale lavoriamo in settimana, e il terzo gol, in contropiede, non si può rischiare un fuorigioco ipotetico in quel modo, fermando la corsa difensiva. È un momento in cui devo controllarmi. Abbiamo iniziato il secondo tempo per chiudere la partita, avendo tante opportunità, poi il loro pareggio ha cambiato la partita. Io sono qui a parlare, adesso dobbiamo digerire la sconfitta e soffrire".

Cosa non le è piaciuto sul rigore? Che questo non è rigore o la diversità di giudizio?
"Preferisco non parlarne. Le regole sono fatte per chi capisce poco di calcio, per chi non ha giocato o allenato. Loro sono i potenti, poi c'è l'interpretazione della regola. Alla fine della stagione il dubbio pesa. Quando gli episodi si accumulano settimana su settimana e paragoni le situazioni simili pensi che è meglio stare zitto. Mi sono chiesto il perché e ho risposto ma non posso parlare".

La Roma sembra quasi debba prendere uno schiaffo per entrare in partita e poi va a calare.
"Difficile essere d'accordo. Dopo il primo gol abbiamo reagito subito, è arrivato quel rigore annullato per fuorigioco e poi sono arrivate tre-quattro opportunità, prima dei due gol segnati. Abbiamo avuto reazione, controllo, dominio, gol. Non penso che il primo gol abbia cambiato la nostra partita, è arrivato dopo tre minuti. Anche dopo il nostro 2-1, nel secondo tempo non siamo entrati ultra-difensivi, nei primi 15' del secondo tempo Karsdorp è arrivato dieci volte in area per fare l'ultimo passaggio, abbiamo sbagliato un'occasione a tu per tu col portiere, un salvataggio sulla linea. Dopo il 2-2 la squadra ha preso un doppio schiaffo, uno per il gol, l'altro perché eravamo andati vicini al terzo gol. Gli unici errori sono mancanza di concentrazioni e mancanza di qualità tecnica. Però a livello di atteggiamento non ho niente da dire ai ragazzi".

Quindi è soddisfatto?
"No, abbiamo problemi. Quando si costruisce la squadra si parte da un modello. La rosa è squilibrata e non ci sono cambi per le posizioni. Quando il campionato è nel vivo e perdi i giocatori, l'allenatore diventa di reazione e non di costruzione. Devi trovare soluzioni che la rosa non ha. Oggi Karsdorp era ammonito e in difficoltà fisica. Non stiamo parlando di Darmian e Dumfries, Kjaer e Romagnoli o Cuadrado e Danilo. La rosa è limitata, ma non è una critica alla società. Hanno lavorato in estate, hanno reagito a situazioni inaspettate. Non è la stagione per pensare in grande. Devo elevare l'ambizione della squadra, si devono sempre alzare la motivazione. L'obiettivo è il quarto posto".

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