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Ventura: "L'Italia vuole e andrà ai Mondiali". Buffon: "Strano giocare senza Var"

Il ct della Nazionale e il capitano azzurro hanno parlato in conferenza stampa: "Le parole non fanno il risultato. Non pensiamo all'ipotesi di non andare in Russia"

La Redazione
09 Novembre 2017 - 19:54

Il commissario tecnico della Nazionale Giampiero Ventura e il capitano Gigi Buffon hanno parlato in conferenza stampa da Stoccolma in vista della sfida di domani sera contro la Svezia. Queste le loro parole:

VENTURA

Zaza ha avuto un problema. Giocherà Belotti?

E' vero che ha avuto in piccolo problema, non disperiamo però di recuperarlo. Se sta bene, gioca. Altrimenti puntiamo a recuperarlo per lunedì. Belotti sta molto meglio rispetto a quando è arrivato che aveva qualche minuto sulle gambe, ha lavorato anche più degli altri. Penso che sia in grado di dare un contributo.

Cosa vedi negli occhi dei tuo giocatori?

Quello che ho detto dopo le prime ore di Coverciano: c'è la voglia di fare, di andare ai Mondiali. Grande convinzione da parte di tutti. Siamo convinti che ci andremo. Grandissimo rispetto per la Svezia che ha meritato i playoff, ma c'è anche grande convinzione.

Qual è il rischio più grande? Cosa scegliere tra fare gol e non prenderne?

La partita si gioca in 180 minuti, importante fare gol. Scelgo certamente questa opzione. Per quanto riguarda il rischio: è una partita importante e delicata. Non sento il rischio di non centrare la partita che è stata preparata, non dico in maniera ottimale, ma bene per quello che ho percepito. L'Italia vuole e andrà ai Mondiali.

E' la partita più importante della tua carriera o la più rischiosa? Qual è il tuo stato d'animo?

Il mio stato d'animo è di grande tranquillità. E' vero è la più importante, la più eccitante perché c'è di mezzo un Mondiale. O meglio mezzo Mondiale visto che sono due partite. Rischiosa come tutte le partite. 

Cosa hai pensato durante il volo per Stoccolma?

Ho pensato che ero soddisfatto per ciò che è stato fatto dal giorno del mio arrivo, lavoriamo per andare a giocarci la partita in Spagna. A Madrid abbiamo perso, contro una squadra più forte di noi. Si poteva perdere meglio o peggio, ma sempre perdere era. Dopo quella gara c'è stato un cambiamento di tante situazioni. In realtà non riflettevo durante il volo, l'ho fatto prima di andare a Coverciano. Prima della Spagna avevamo convinto tutti quanti che potessimo giocarcela anche con loro. Poi abbiamo scoperto che in quel preciso momento non era così facile. Lì dovevamo arrivare secondi e possibilmente nelle prime quattro, cosa successa. Dopo gli spareggi faremo i commenti.

Dirai qualcosa di particolare alla squadra?

Andate e vincete (ride, ndr). Non c'è bisogno di parole, solo serenità e convinzione. Sono componenti che fanno già nel bagaglio di ogni giocatore. Le parole non fanno risultato".

BUFFON

Hai rivelato che la Champions è una grande motivazione per continuare a giocare. Quale è la motivazione più forte tra la Champions e il Mondiale?

I giocatori trovano motivazioni con i traguardi, che sono i sogni fin da bambino. Finché riusciranno a darmi quell'entusiasmo, quella motivazione, per continuare a giocare... lo farò. Se dovesse andare bene mi darà una grande gioia, nell'altro caso non ne voglio parlare...

Qual è il ricordo più forte delle sfide con la Svezia?

Sicuramente la gara giocata all'Europeo 2004 e non è un grande ricordo... Seppur si sia pareggiato, alla fine di quella gara sapevamo che le possibilità di passare il turno erano minime... La prima volta e unica che ho giocato qui ho perso. Era il 1998 finì 1-0. Squadre che non regalano niente, sono solide, fanno sempre la loro partita. Per batterle servirà fare un'ottima partita.

Sfida particolare...

Sì, perché era tanto tempo che non si facevano i playoff. Incontrare la Svezia in questa doppia partita renda tutto molto più eccitante. Sono due gare che potrebbero permettere sia a noi sia a loro di staccare il pass per una competizione grandiosa. Una competizione alla quale teniamo tantissimo e per la quale l'Italia è abbonata. Dobbiamo quindi fare il massimo perché questo abbonamento continui e duri.

Playoff senza goal line technology e Var. Strano?

Diciamo che è molto strana questo processo di introduzione del Var che in certi paesi e certi campionati è stato introdotto. In Italia se ne sta facendo un buon uso. In partite internazionali non se ne possa avvalere di tecnologia che potrebbe risultare determinante vista l'importanza della posta in palio.

Stato d'animo. Faresti a cambio con loro?

No, è normale che loro si avvicinino a questo evento con questo tipo di entusiasmo e di leggerezza perché c'è una storia diversa tra le due nazionali. Credo anche che determinati giocatori abbiano bisogno e trovino giovamento nel sentire un po' di pressione. Credo che tutte e due le squadre si troveranno nella situazione migliore per performare. Noi con la pressione, loro meno.

Nel 2004 il biscotto svedese...

Per noi non è più un problema, sono passati ormai tantissimi anni. Alla fine la vita va avanti e come ho detto a un giornalista italiano qualche giorno fa, alla fine se noi siamo andati fuori è perché avremmo dovuto e potuto fare meglio prima. Quando le squadre si mettono nelle mani degli altri per quanto riguarda il destino vuol dire che c'è qualcosa di sbagliato.

Come vedi la nazionale svedese? Si è evoluta senza Ibrahimovic?

Squadra che mi sembra più responsabilizzata negli undici che entrano in campo. Un giocatore come Ibrahimovic è un accentratore di gioco, sapevi che tutto sarebbe passato da lui. In questo caso in molti sono più liberi di provare qualcosa di diverso. Squadra ugualmente da temere. Chiaro che quando parli di Ibra parli di uno dei pochi giocatori al mondo che era in grado di vincere le partite con una giocata, toccando un solo pallone.

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