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La sentenza

Caso tamponi: due mesi di inibizione a Lotito, cinque ai medici

La Corte d'Appello Federale riduce la pena nei confronti di presidente e medici della Lazio: al club anche un'ammenda di 50.000 euro. La Procura: "C'è sconcerto"

La Redazione
19 Ottobre 2021 - 20:46

Due mesi di inibizione a Claudio Lotito, cinque mesi ai medici della Lazio Ivo Pulcini e Fabio Rodia, e un'ammenda da 50.000 euro (ridotta da 200.000 euro) comminata al club biancoceleste. Questa è stata la decisione della Corte Federale d'Appello per il "caso tamponi", riguardo la violazione dei protocolli Covid, che ha coinvolto la Lazio nel mese di novembre del 2020. «La corte presieduta da Marco Lipari - si legge nella nota pubblicata della Figc -, chiamata dal Collegio di Garanzia del Coni ad effettuare una nuova valutazione della misura della sanzione sul "caso tamponi" legato alla Lazio, ha parzialmente accolto i reclami proposti dal presidente del club, Claudio Lotito, dai medici Ivo Pulcini e Fabio Rodia e dalla S.S. Lazio, determinando la sanzione in due mesi di inibizione per Lotito e in cinque mesi di inibizione per Pulcini e Rodia. La società biancoceleste - conclude il comunicato - è stata sanzionata con 50.000 euro di ammenda».

È stato dunque graziato Claudio Lotito che, in virtù di questa decisione, torna a tutti gli effetti consigliere federale e scongiura la possibilità di una decadenza della propria carica. Il presidente biancoceleste era stato inizialmente condannato a sette mesi di inibizione in primo grado dal Tribunale Federale, sanzione che poi era salita addirittura a dodici mesi, sempre da parte della Corte d'Appello Federale, in secondo grado. Da lì il ricorso del numero uno della Lazio al Collegio di Garanzia del Coni, il quale aveva accolto per cinque istanze su sei il ricorso della Lazio e per questo morivo aveva chiesto una nuova valutazione dei fatti alla Corte d'Appello Federale, che poi è arrivata alla sentenza di ieri pomeriggio. Claudio Lotito e i due medici, alla luce della decisione, potranno riprendere in maniera istantanea quelle che erano le rispettive funzioni, avendo già scontato sette mesi di inibizione e, quindi, oltre la totalità della pena comminata da parte della Corte d'Appello della Federcalcio.

Non è soddisfatta della sentenza la Procura Federale, che aveva chiesto rispettivamente dieci mesi di inibizione nei confronti Claudio Lotito e undici mesi nei confronti dei due medici del club biancoceleste e, secondo quanto appreso dall'Ansa, starebbe valutando la possibilità di un ricorso: attenderà le motivazioni della sentenza da parte della Corte Federale d'Appello e deciderà di conseguenza se ricorrere a sua volta al Collegio di Garanzia del Coni. Fonti vicine alla Procura, infatti, non nascondono un certo «sconcerto per l'irrogazione di sanzioni incongrue e prive di afflittività a fronte di violazioni gravi dei protocolli anti-Covid consumate in uno dei periodi più difficili di pandemia nel nostro Paese».

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